Ciao,
questa è Matilda, una newsletter che ti parla per lo più di libri, e io che la scrivo sono agnese. Di solito, Matilda ti arriva a fine mese, con le recensioni dei libri più belli che ho letto (quelli brutti, li lasciamo da parte) e ogni tanto ti arriva in versione speciale. Eccoci qua, allora, con lo speciale dei libri più belli che ho letto lo scorso anno.
Ho letto meno degli altri anni (-32,09% rispetto al 2023) e non mi serviva arrivare alla fine dell’anno e trasformare i dati del mio excel dei libri per saperlo. Per leggere libri, per scriverne e per scriverne bene ci vuole tempo e attenzione, perché anche la scrittura è un lavoro di cura. Cura è una parola meravigliosa, pensa che nel corso dei secoli questa parola non ha mai cambiato significato.
Prendersi cura di qualcuno o di qualcosa, insomma, non è semplice. E nell’ultimo anno credo che alcune persone si siano prese cura di me più di quanto io mi sia presa cura di loro. È stato un anno che mi ha tenuto la testa impegnata, che mi ha fatto assaporare nuove forme di crisi e mi ha costretto a ripensare a molti rapporti (e sono gentile con me stessa a fare questa sintesi). Ho letto poco e ho faticato a trovare il tempo per scriverne perché non avevo la mente libera.
Ho lasciato un lavoro, cerco di capire cosa significa mettere delle distanze dalle persone, sono su un’isola in mezzo all’oceano e mi è tornata tantissima voglia di scrivere. È un periodo di cambiamenti, ma - credo di averlo già scritto più volte - sono questi i momenti in cui mi ricordo che i romanzi ci sono, sono qui per me.
Matilda resta e per ora non cambia: vorrei farla tornare di nuovo in versione audio e vorrei scrivere più puntate speciali. E, se ti piace questo piccolo spazio, puoi sostenermi con un libro, con un caffè o anche con un regalino speciale che ti arriva dritto dritto nella cassetta della posta.
E ora, cominciamo! L’ordine è casuale.
Credo che il libro che mi ha colpito di più nel 2024 sia stato Intermezzo di Sally Rooney; partiva sicuramente con un vantaggio ma, quando si hanno aspettative così alte, si può anche facilmente rimanere delusi. E invece Sally è riuscita a andare in profondità nel descrivere il rapporto tra due fratelli e quello tra loro e le persone che gli orbitano intorno. Una descrizione sincera di come sono i rapporti: altalenanti, impegnativi, sorprendenti.
Ci sono altri due libroni che non dimenticherò presto. Il primo è Biografia di X di Catherine Lacey perché mi ha dimostrato (e sì, ogni tanto ne ho bisogno) di quanti mondi e storie si possono creare con la scrittura. Non è l’unico romanzo distopico che ho letto quest’anno (e nemmeno l’unico di questa lista) e questo mi fa venire un po’ di domande. Mi è piaciuto soprattutto per come si scopre e si rivela una verità man mano che si legge e si incontrano nuove persone. E, poi, boom, il finale.
Questi due libri mi sono piaciuti anche perché entrambe le autrici lavorano sullo stile, anche se vedo che per alcune lettrici questo può risultare un ostacolo. Non so, non ho molto da dire su questo punto, io forse avevo bisogno di qualcosa che non fosse completamente accomodante. Sul punto dello stile, menzione speciale a Missitalia di Claudia Durastanti. Ho sentito anche diversi giudizi impegnativi, soprattutto su Lacey povera stella e poi c’è il partito anti-Rooney. Queste sono le mie letture, quelle che mi hanno colpito e i motivi sono enne-mila: una storia particolare, un tema di mio interesse, il momento giusto per leggerli. Per fortuna non sono un maschio bianco e non ho pretese di universalità.
Di L’ottava vita (per Brilka) di Nino Haratischwili posso solo dire: mi inchino. Un libro estremamente narrativo che copre un secolo di storia di una famiglia e di una nazione (la Georgia) attraverso la ricetta di una cioccolata calda.
Per questioni di equilibrio, passo a un librino -ino -ino che splende e risplende e ti lascia incantata: Orbital di Samantha Harvey. Sta uscendo in italiano in questi giorni, per NN: fidati dell’hype e parti per questo viaggio nello spazio in cui orbitiamo attorno alla Terra, non accade altro ma il bello sta proprio in questo.
Da Or-bital a Orso di Marian Engel, un gioiellino piccolo che arriva dal Canada del 1976. Un’isola nelle foreste del Canada e un’archivista che pensa di essere sola finché non incontra un orso e qua parte una storia che esce dagli schemi di storia d’amore per approdare nel mondo del fantastico (e mi rendo conto che molte di voi alla parola fantastico cominceranno a scappare). C’è chi dirà: «Oddio, malata» - non vi preoccupate, c’è un libro anche per voi.
Stranieri a noi stessi di Rachel Aviv, insieme a Rooney, è forse stato il libro con più hype di quest’anno. E se lo merita tutto! L’autrice, una giornalista, si muove tra varie storie per cercare di capire di cosa parliamo quando parliamo di salute mentale. Chi mi conosce, sa che mi metto sull’attenti appena si parla di questo tema e invece il libro non mi ha fatto storcere il naso. Serve altro?
Ci sono poi due libri che ho letto uno dietro l’altro e in un periodo in cui sarebbe stato meglio non leggerli perché ti arrivano dentro al cuore, alla pancia, alla testa e ti destabilizzano.
L’invincibile estate di Lilliana di Cristina Rivera Garza è la storia di una giornalista che dopo quasi 30 anni vuole giustizia e verità per la sorella, ammazzata da un uomo con cui era stata e che non le lasciava la libertà di cui ognuna di noi avrebbe diritto. Se ti interessi di violenza di genere, questo è imprescindibile.
Triste tigre di Neige Sinno invece è la storia della protagonista che, da adulta, decide di portare a processo il suo patrigno che per anni e anni ha abusato di lei. Un racconto freddo e lucido di cosa è accaduto e di come ha vissuto. E una descrizione importante del rapporto tra lei e la madre, per superare insieme i sensi di colpa.
Atti Puri di Alice Scornajenghi è una ventata d’aria fresca, una risata di pancia e occhi strabuzzanti. Alice ti crea una raccolta di testi porno, femministi e di fantascienza (fidati, non scappare). Mi ha divertito come poco altro.
Anche con Veronica Raimo si ride, anche se in modo più tagliente. La vita è breve, eccetera è una raccolta di racconti incentrata su donne che potremmo dire che fanno scelte pazzerelle ma in realtà stanno solo vivendo come vogliono loro. Non fare il mio stesso errore, non aspettare a leggerlo.
8 secondi di Lisa Iotti è il saggio da leggere per chi si occupa di adolescenti, mondi digital e social media. La giornalista va in giro per il mondo a incontrare chi fa ricerca su questi temi per capire come il mondo digitale ci sta spappolando il cervello. Ricordiamoci ogni tanto di leggere anche su carta.
Il senso delle donne per la città di Elena Granata ci ricorda che esistono modi diversi per vivere, in cui al centro ci sono i servizi per le persone e non solo il turismo e l’economia, in cui gli spazi verdi sono necessari così come i trasporti pubblici. E sono davvero possibili, perché il libro è pieno di esempi!
Per la solita annosa questione delle quote azzurre, inseriamo anche loro. Non so se lo sai, ma anche gli uomini ogni tanto riescono a scrivere dei libri degni di essere letti.
Il canto del profeta di Paul Lynch è un’altra distopia che inserisco in questa lista, se non che sembra un po’ troppo la descrizione del mondo in cui viviamo con questi governi di estrema destra che ci tolgono diritti ogni minuto che passa, l’esercito nelle strade pure lo abbiamo già, ora abbiamo anche quella enorme schifezza dei daspo per chi ha precedenti penali e insomma, forse conviene leggerlo perché le notizie non ci spaventano abbastanza.
Ma c’è sempre una soluzione se tutto andrà male: con il Cronorifugio di Georgi Gospodinov possiamo scegliere un’epoca del passato in cui vivere. Questo però è già metà del libro, prima c’è un’idea per curare l’Alzheimer che però è così bizzarra e stravagante che chiunque vuole parteciparvi. [inserisco qui questo articolo lungo ma importante uscito in questi giorni e che racconta quante bugie vengono dette sulla cura dell’Alzheimer. Spoiler: non esiste, per ora]
Metto qui Here di Richard McGuire solo per spingerti a andare al cinema a vedere il film da cui è tratto. No, non è vero. Non solo per questo, è davvero un’opera d’arte da sfogliare e risfogliare perché ti fa venire gli occhi a cuoricino.
La ballata del piccolo rimorchiatore è il regalo finale che ti faccio, un incantevole testo del 1962 di Iosif Brodskij con illustrazioni di Igor’ Olejnikov che racconta la giornata di Anteo, un rimorchiatore del porto di Pietroburgo, che anche se così piccolo si trova a guidare barche più enormi. «sotto di me ho il mare / in alto il cielo»
Questi erano i miei obiettivi dello scorso anno:
🟩 continuare a scoprire la Georgia e trovare altri stati inesplorati
🟩 più libri lunghi lunghissimi
🟩 rileggere i libri che ho nella libreria di casa
🟨 leggere con il telefono spento
🟨 ricordarsi di fare dei post social quando escono puntate
Quest’anno aggiungo:
🎯 più libri in inglese
🎯 più puntate speciali
🎯 trovare il modo di parlare anche di persona dei libri letti…
…motivo per cui ci riprovo ancora una volta! Abbiate un po’ di pietà di me, voglio solo parlare di libri di persona [per chi mi ha chiesto anche altre volte: no, non è online]! Ci si vede una volta al mese in mediateca [a Trieste] e, se vuoi partecipare, ti aspetto in questo canale WhatsApp.
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
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Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
Ciao Agnese, come prima cosa grazie per i preziosi consigli. Visto che hai citato i distopici, io quest'anno ho letto "L'altra valle" di Scott Alexander Howard e mi è piaciuto molto. Lo conosci? Poi, visto che hai messo "libri lunghissimi" nelle cose da leggere per il 2025, se ti va dimmi cosa hai deciso per Shantaram :-) Grazie ancora e buona lettura!
Oddio, "Triste tigre" non credo di poterlo affrontare... "Intermezzo" invece l'ho comprato per l'hype, lo ammetto, ma c'è una parte di me che non vuole cedere a quell'hype e quindi non l'ho ancora letto 😅 sono pazza, lo so! Il libro di Cristina Rivera Garza mi ha distrutto, l'ho finito piangendo, ma è meraviglioso e VA letto. Grazie per le tue letture, molto interessanti! ❤️