Ciao!
questa Γ¨ Matilda, una newsletter che ti parla di libri, e chi la scrive sono io, agnese, che vuole solo urlare FINALMENTE QUESTβANNO Γ FINITOOOO! Il nuovo anno Γ¨ un quaderno con le pagine bianche e non ci puΓ² essere niente di piΓΉ bello: ora che Γ¨ vuoto si puΓ² soltanto che riempire di cose belle.
Ho tentennato fino allβultimo sul quando mandarti questa email e ho deciso cosΓ¬: facciamo - solo per lo spazio di questa email, me racomando - che siamo ancora nel 2024. Questo mese ho letto soltanto la prima settimana, perchΓ© ero a casa con lβinfluenza e poi lβultima, con la tranquillitΓ della casa dei genitori. Avrei cosΓ¬ tanto da dire su questa cosa, che Γ¨ meglio se passo direttamente ai libri :D SarΓ una puntata lunga.
Ti ricordo che se vuoi offrirmi un libro o un caffΓ¨, puoi benissimo farlo π
di Hisham Matar [from Us/Libia]
Einaudi 2024, traduzione dallβinglese di Anna Nadotti
regalo di compleanno dei genitori; letto sul divano di casa
in copertina: foto di Jean-Philippe Charbonnier [3 β]
𩻠«à ovviamente impossibile sapere con certezza cosa contenga il petto di chiunque, meno che mai il proprio e quello delle persone che conosciamo bene, forse soprattutto quello delle persone che conosciamo meglioΒ» π©»
Ho ancora in testa la voce dellβautore che legge alcune pagine del libro al Festivaletteratura mentre scrivo e le avevo in mente mentre leggevo.
Il protagonista Γ¨ Khaled, un ragazzo che vive in Libia con la sua famiglia e che decide di andare a Edimburgo per studiare letteratura. Sono gli anni 80, Gheddafi Γ¨ giΓ al potere e arriva la notizia che alcune studentesse universitarie siano state arrestate e torturate. Con il bisogno di fare qualcosa che batte nel petto, Khaled e il suo amico Mustafa vanno a Londra allβambasciata libica per una manifestazione. E qua cambia tutto, perchΓ© dal palazzo qualcuno spara dei colpi con una mitragliatrice: una persona muore, altre rimangono ferite, i nostri amici restano feriti. E cosΓ¬, scoprono cosa significhi repressione ma soprattutto cosa significhi non poter piΓΉ tornare nel proprio paese e dover mentire alla propria famiglia su cosa stia accadendo.
CβΓ¨ una solitudine enorme nel libro, con cui non Γ¨ facile avere a che fare. Non Γ¨ solo quella della distanza dalla famiglia, di un paese estraneo ma anche del non riuscire a fidarsi delle persone vicine, nel non riuscire a fare spazio a chi ci vuole bene e non dover ricostruire una propria identitΓ . E ognuno dei personaggi, Khaled, Mustafa o lo scrittore Hosam (il piΓΉ intrigante di tutti) risponde in mondo diverso a questo vuoto, con amarezza, con rabbia, con rassegnazione. Cosa siamo disposti a fare per la nostra libertΓ ? (e forse Γ¨ ora in cui anche noi qui iniziassimo a chiedercelo).
π§π»ββοΈ Β«Una sera a Parigi, Hosam mi aveva detto che pensava che i drammi umani importanti non avvenissero sui campi di battaglia ma nelle ore di quiete. Quellβespressione, le ore di quiete, mi tornΓ² in mente alloraΒ» π§π»ββοΈ
Insomma, un libro che ti fa dire che bella che Γ¨ la letteratura e quanto i libri siano necessari a farci vivere, pensare e agire.
Tre posti assurdi correlati della Libia, da Atlas Obscura:
Leptis Magna, proprio quella
La fortezza Qasr al-Haj
di Ferenc Karinthy [from Ungheria]
Adelphi 2015 [libro del 19], traduzione dallβungherese di Laura Sgarioto
preso con sconti Adelphi, letto sul divano
in copertina: WΕadysΕaw Teodor "W.T." Benda, maschera in cartapesta [2 β]
Farà sorridere, ma ho preso il libro dopo averlo visto suggerito da Filippo Bernardini poi è arrivato tra le mie mani e Emmanuel Carrère nella prefazione scrive che è uno dei pochi libri che ha letto per 3 volte (3!!!!) e che è un libro destinato a diventare un libro di culto. E confermo un altro suo giudizio: rientra nella narrativa pura, «ammesso che questa cosa esista».
Un linguista sta andando a una conferenza ma per non si sa quale motivo atterra in una terra sconosciuta in cui nessuno capisce la sua lingua e lui, nonostante gli sforzi e gli anni di studio, non riesce proprio a capire nulla, nΓ© le parole nΓ© la grammatica. Mi aspettavo tuttβaltro, sicuramente non che mi avrebbe cosΓ¬ tanto divertito!
E Γ¨ assolutamente da rileggere, perchΓ© ci sono tantissimi livelli di lettura! Non solo la lingua, ma le relazioni, la povertΓ improvvisa, la geografia di una cittΓ . A un certo punto, infatti, Budai viene cacciato dallβhotel perchΓ© finisce i soldi e non sa spiegare nΓ© alla reception nΓ© allβascensorista di cui si Γ¨ innamorato, la sua situazione. E poi devo rileggere assolutamente il finale.
Forse Γ¨ perchΓ© avevo lβinfluenza, ma Γ¨ stranamente un libro intonso: non ho sottolineato nulla nΓ© preso appunti se non per una linea verticale a fianco di:
π Β«La cosa che gli mancava di piΓΉ era la lettura, la parola scritta: a casa passava metΓ della sua vita in biblioteca, in mezzo ai libri, talvolta fino a diciotto ore al giorno - gli dispiaceva rinunciare a quellβabitudineΒ» π
Per i correlati, un ringraziamento enorme a Ivan Curzolo che ci porta in Ungheria!
πΊοΈ Correlati speciali by Ivan πΊοΈ
LβUngheria, per chi vuol andar oltre le luci e le feste di Budapest, Γ¨ unβimperfetta meraviglia, un pastiche originale, che nasce dal senso della storia che non passa (chi ha citato βTrianonβ?), dalla lingua impossibile piΓΉ per complessitΓ vocale che per grammatica, che si consolida nellβapoteosi culinaria del fritto e delle zuppe e nella passione per lβarte, la musica e lβestate al lago Balaton o nelle spiagge sul Danubio.
La porta, di Magda SzabΓ³: romanzo del 1987 con forti elementi autobiografici e che racconta il rapporto conflittuale, complesso e profondo, fra la protagonista e la donna che la aiuta nelle faccende domestiche, caratterizzata da una morale rigida ma coerente e che difende la sua vita ed i suoi spazi protetti da una invalicabile porta.
Kontroll, di Nimród Antal: thriller naif e visionario, che ben descrive le vicende di un gruppo dei controllori della metropolitana di Budapest (che rimane indubbiamente una delle migliori reti di trasporto pubblico di tutta Europa) fra improbabili vicende noir e personaggi così contemporanei e così veri.
Corpo e anima (TestrΕl Γ©s lΓ©lekrΕl), di IldikΓ³ Enyedi: film di sentimenti e di capacitΓ ad esprimerli, che ben dipinge la complessitΓ dei rapporti interpersonali nellβUngheria contemporanea.
di Richar McGuire [from Us]
Rizzoli Lizard 2015, traduzione dallβinglese di Steve Piccolo
prestato da Francesco; letto sul divano di casa
in copertina: Studio Nora [4 β]
Immaginati un salotto e una camera fissa che osserva tutto quello che accade, tutte le persone che ci passano e tutte le vite che scorrono. E immagina di tenerla lΓ¬ per unβinfinitΓ di tempo: i dinosauri, le proprietarie terriere, il presente e, infine, gli ologrammi del futuro. Un viaggio nel tempo, per stare in tema con il titolo della puntata. Per complicare ancora di piΓΉ le cose, nelle pagine si aprono delle finestrelle temporali.
Ci sono i compleanni, gli amori, i litigi, le feste e anche le morti. E ci si accorge quanto piccoli siamo nel mondo, quanto poco spazio occupiamo. Γ davvero un lavoro incredibile e un bellissimo esempio di cosa significhi arte. Tra lβaltro, sta per uscire al cinema un film con Tom Hanks tratto da questa graphic novel; sono molto curiosa!
La storia nasce originariamente su RAW, un magazine di fumetti uscito per una decina di anni negli anni 80 e curato niente poco di meno che da Art Spiegelman and FranΓ§oise Mouly. Una di quelle cose che desideri ardentemente avere tra le mani.
Mi sono molto divertita a leggere Le piΓΉ brave di Gabriella Dal Lago perchΓ©, ehm, parla anche di me. Β«Ci hanno insegnato che essere brava nella vita non basta, che quello a cui dobbiamo puntare Γ¨ essere la piΓΉ brava. Cosa Γ¨ successo a quelle Rossane, quando sono cresciute? Si sono ribellate alle aspettative disumane che loro stesse si erano imposte, o si sono sentite delle fallite?Β».
Ho riguardato Anora e visto al cinema La stanza accanto; ho recuperato Kneecap e Dahomey e consiglio tutto. Ho anche fatto una maratona di Harry Potter.
Ho preso una scelta e ne sono ancora felice. Sembra una scelta grande grande, ma forse non è poi così. Ti racconto tutto più avanti!
Ho fatto morire Pamela il tamagotchi un poβ di volte, ma non cosΓ¬ tante alla fine.
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore lβindustria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dellβindustria editoriale.Β
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
E se ti Γ¨ piaciuta, condividi Matilda con chi vuoi!
Ci vediamo tra un mese e buone letture! πππ
βQuiβ lβho sfogliato tante volte in biblioteca senza mai convincermi a prenderlo. Ora sono davvero incuriosita, lo recupererΓ² alla prima occasione! π