Ciao!
questa newsletter si chiama Matilda e io che la scrivo sono invece agnese: una normalissima persona che come tutte le normalissime persone può sbagliare, può stare male, può deludere qualcuna e può aver pensato di più a se stessa negli ultimi mesi.
Ci ho fatto pace da pochi anni con l’ansia del dover essere perfetta, anzi, con l’ansia che mi generava quella perfezione che percepivo richiesta dalle altre (ciao, genitrici, ciao :D scherzo ma non troppo). La richiedo ancora da me, spesso, ma questo è un altro punto - anche se mi è stato sollevato proprio questo mese. Tra me e me è una cosa, tra me e le altre persone è un’altra.
E se poi non sono perfetta e quelle aspettative le deludo? Parlando parlando e parlando ho capito che è un diritto di tutte noi poterle deluderle perché, magari, in quel momento non stiamo bene, abbiamo voglia di stare sulle nostre, non abbiamo voglia o le forze di esserci per le altre. «È così brutto pensare - ho chiesto a una persona specifica - che le altre persone abbiano dei problemi e li stiano riversando su altre persone?», mi ha risposto di no, anzi ha aggiunto che forse queste non si siano fatte la stessa domanda. E mi ha fatto pensare pensare e pensare e insomma Calvino aveva proprio ragione: la leggerezza è un ideale, ma non vorrei rimandarlo al prossimo millennio ancora.
Aggiungo anche che basta davvero poco per conoscermi e vedere che il magico mondo di faccio mille cose-conosco persone-vado in giro sia pieno di crepe. Questo mese ho però fatto davvero mille cose-conosciuto persone-andata in giro e infatti questa puntata la sto iniziando a scrivere che è ancora aprile e cercherò di ritagliarmi momenti qua e là per finirla. Buona lettura!
di Claudia Durastanti [from Us/Basilicata]
La nave di Teseo 2024
ottenuto per presentarlo; iniziato sul treno Trieste-Milano, letto a Gombito, finito a Trieste
in copertina: foto di Peter Gravesen [4 ⭐]
Credo che il mio amore per ciò che scrive Claudia sia ormai cosa nota, così come la simpatia che provo nei suoi confronti. Quindi, quando ho letto che era in pubblicazione un suo nuovo libro, credo di aver fatto dei piccoli saltelli di gioia; ne ho fatti di più, quando ha accettato l’invito di venire a parlarne a Trieste.
Leggete Claudia se volete letteratura, non se cercate un libro confortante. Lo finite e ancora non avete capito che avete letto, perché si intrecciano storie personagge e temi. Anche linee del tempo, visto che il libro è diviso in tre racconti, ognuno ambientato in un periodo storico diverso; andiamo, con l’ultimo dei racconti, anche nel futuro.
Quest’ultimo mi ha distrutto e forse è quello che mi ha lasciato più sorpresa: siamo sulla Luna, dove troviamo le stesse regioni con gli stessi confini del pianeta che abbiamo lasciato. A, la protagonista, è un’archivista che si occupa di scatole di ricordi (o rifiuti) quando un giorno arriva alla sua porta il suo ex marito.
☢️ Il giorno dopo l’annuncio della malattia, A e il suo ex marito non parlarono di radiazioni o terapie del dolore, né di strategie di sopravvivenza, ma di come stava il mondo che li circondava, perché lei voleva distrarsi e portare avanti ragionamenti dotati di senso. La faceva sentire ancora consapevole del proprio valore. E così, tra i vari argomenti di conversazione, scelsero lo stoccaggio dei materiali tossici. ☢️
Se una Luna con i confini è un incubo, pensa che Claudia è andata oltre: sulla Luna non esiste la fine.
Il secondo racconto è quello che mi è rimasto meno addosso: Ada è un’antropologa che se dovessi descriverla con un’espressione triestina (e perché no?) direi che ha l’aquilone. Grazie alla rivista per cui lavora, si trova a far parte di una spedizione etnografica in Lucania e da qua si inserisce il petrolio, lo spionaggio, le relazioni a distanza, l’aborto e i segni che il tempo lascia sul nostro corpo. C’è una frase che ho sottolineato di getto, senza pensare:
🪄 La ripetizione è il meccanismo alla base delle preghiere ma anche degli esorcismi, dire la stessa parola serve per attirare l’amore su di sé ma anche per sputare il malessere che una si porta dentro. 🪄
Visto che per qualche oscuro motivo sono andata a ritroso, arriviamo al primo racconto, ambientato nell’Ottocento nei calanchi della Val d’Agri, dove Amalia Spada accoglie giovani scappate di casa e dove nasconde nel sottomondo i briganti. E in questo luogo con le sue regole e i suoi rituali, arriva la Fabbrica (leggo Fabbrica e il mio pensiero va automaticamente a Lila e al salumificio Soccavo - sperando che abbiamo tutte capito quante questioni di classe ci siano in Ferrante).
🤝 Come aveva fatto Antonia S. un tempo, Madre spiega alle operaie la necessità di unirsi. Un tempo avrebbe usato un’altra parola - arrendersi -, eppure adesso sente che la Storia non riguarda solo lei né il suo rapporto con la fame, con lo spirito o con l’ambiente che la circonda. 🤝
Ho già usato troppo spazio e mi pare di non essere ancora riuscita a dire niente, quando bastava dire che è un libro di donne, di margini e di mondi immaginati.
Claudia sa davvero fare le magie con le parole e ci sono davvero poche persone che sanno usarle così come lei. Non è un libro se ti vuoi sentire coccolata, ma è un libro in cui fai fatica e - almeno per me - un libro che devi rileggere dopo averlo letto la prima volta, perché ti rendi subito conto di non aver colto tutto quello che Claudia ha da dirci (ed è tanto, tantissimo).
Forse non mi sarei nemmeno aspettata un romanzo così politico: la tecnologia e il suo abuso, la fabbrica e la modernità, i cambiamenti irreversibili del paesaggio e i conflitti che escludono. E le personagge, giustamente piene di contraddizioni, affrontano tutto questo chi arrendendosi, chi fuggendo, chi lasciandosi morire, chi con vergogna o con malinconia.
✨ Non potevo dirle la verità, che stavo scivolando nel sottomondo, dove succedevano cose più vere, gravi e lontane. Non potevo dirglielo, avrei riso, poi avrei pianto, e non si sarebbe capito più niente. ✨
E sopravvive chi fa di testa sua - poteva esserci morale migliore?
Tre libri correlati:
Le visionarie, a cura di Ann e Jeff VanderMeer [NOT nero 2018]
Scarti, di Jonathan Miles [minimum fax 2015] questo è assolutamente da leggere e ne avevo scritto qua
Il tarlo, di Layla Martìnez [La nuova frontiera 2023] - Matilda #18
Il canto del profeta
di Paul Lynch [from Irlanda]
66thand2nd 2024, traduzione dall’inglese di Riccardo Duranti
preso per regalarlo a Francesco mentre lui mi ha regalato Rachel Cusk
in copertina: progetto grafico di Paper Paper [4 ⭐]
🍉 Il profeta non canta la fine del mondo, ma quello che è stato e sarà fatto, quello che è fatto ad alcuni ma non ad altri, che il mondo finisce continuamente in un posto ma non in un altro e che la fine del mondo è sempre un evento locale, arriva nel vostro paese e visita la vostra città e bussa alla porta della vostra casa mentre per altri diventa solo un vago avvertimento, un breve servizio al telegiornale, l’eco di avvenimenti che ormai sono diventati folklore 🍉
Ho letto questa parte nei giorni in cui l’esercito di Israele stava entrando a Rafah e i miei pensieri sono andati tutti lì, al mondo che sta finendo sotto i nostri occhi. Nella prima parte del libro, però, i pensieri erano al mondo di qui e a tutto ciò che non ci accorgiamo che sta accadendo.
Il libro inizia in Irlanda, in un tempo che può benissimo essere il nostro tempo, quando la polizia segreta USNG bussa alla porta di una casa dove vive il sindacalista Larry, la moglie biotecnologa Eileen e le loro figlie, di cui l’ultimo ancora neonato. La polizia vuole solo parlare con Larry ma cogliamo dalle conversazioni tra moglie e marito che quella visita è preoccupante, così preoccupante che nel giro di poche pagine Larry sparisce nel nulla, così come un altro suo collega.
📢 Tu ci credi nella realtà?
Lynch ti mette addosso la paura di un mondo che crolla mentre noi ci viviamo dentro. È uno dei nostri stati democratici, in cui il partito di estrema destra al governo instaura piano piano uno stato di polizia, in cui vengono tolti i diritti sociali, sindacali e politici. Viene anche instaurata la leva obbligatoria, così per avere altre analogie da farci rabbrividire. Il momento che cambia tutto è proprio questo, quando alla scuola del figlio Mark arrivano un medico dell’esercito e una signora,
⚔️ hanno chiamato tutti i ragazzi del mio anno fuori dall’aula e siamo dovuti andare in palestra, ci hanno squadrato per bene uno per uno senza spiegarci a che scopo, sono dovuto stare lì in piedi in mutande dietro un paravento mentre il dottore mi registrava peso e altezza, poi mi ha controllato denti e piedi, mi ha chiesto se avevo allergie… ⚔️
Come vedi, lo stile è tutto particolare. Non ci sono interruzioni, si passa dai pensieri di una persona alle parole di un’altra, i discorsi sono inseriti nelle frasi, senza virgolette. Si crea così l’agitazione, l’urgenza. Devi andare veloce, se vuoi salvarti. Non ti puoi permettere di fermare.
E questo Eileen lo capisce ma per salvarsi deve anche proteggere le figlie, a cui non vuole dire tutta la verità sulla scomparsa e su cosa sta accadendo, e pure il padre, ormai con una forma di demenza. Sono poche le persone a cui può rivolgersi ma non sono nulla di fronte al potere, alla sfrontatezza e alla violenza di chi sta al governo.
🍉 Chi avrebbe potuto mai immaginare cosa sarebbe successo poi, suppongo che altra gente lo sapesse, ma non ho mai capito come facevano a essere così sicuri, quel che voglio dire è che non si poteva mai immaginare, neanche in un milione di anni, che sarebbe successo quel che è successo 🍉
Questo libro è da leggere, anche soltanto per le pagine finali. Ma è da leggere perché le distopie così forti e reali forse un po’ ci servono, per sopravvivere.
Tre canzoni dall’Irlanda correlate e selezionate da Andrea Bonn 💕
When You Sleep, My Bloody Valentine
Dirty Old Town, The Pogues
Dublin City Sky, Fontaines D.C.
Ho il terrore che questa puntata sia troppo lunga e che verrà tagliata, quindi uso questa sezione invece di parlare tanto di tanti altri libri.
Giulia mi ha regalato Onigiri Koro Koro che è uno splendido libro di ricette illustrato di quelli che ti spiegano tutto passo a passo e mi ha prestato Bestiario sentimentale di Guadalupe Nettel, che è sempre bello leggerla. Essendo io genitrice di un pesce rosso, il primo racconto mi ha messo più tristezza degli altri. L’ultimo invece, sui funghi, mi ha letteralmente spezzato il cuore. Scegliendolo per il titolo, ho letto Notti insonni di Elizabeth Hardwick, una forma strana tipo diario ma ci fa bene entrare nelle vite altrui. Credo di aver già detto che ho letto la raccolta di saggi di Rachel Cusk appena pubblicata, Coventry? In caso si può ripetere :D Sto pensando di fare puntate speciali quando ci sono libri di cui voglio parlare in modo più approfondito.
Ho visto Challengers quindi parliamone.
Ho parlato di salute mentale, di sud, di est, di salute mentale e di carcere, di ultras e di repressione, di editoria, di editor e di libri. Stamattina parlo di droghe e nei prossimi giorni di rose dentro a un carcere e poi di donne nei manicomi. Poi pausa, no? Richiesta a chi organizza eventi: non fateli tutti a maggio, per favore.
Giugno, invece, sarà un mese di viaggi e di musica!
Con Scienza e Virgola abbiamo fatto alcuni eventi in carcere e credo di aver già detto mille grazie ma anche qua li ripeto e credo che ne parleremo meglio con calma perché è stata una cosa davvero importante.
Il mondo non si ferma anche se io ho tanto lavoro, purtroppo. E non mi fermo nemmeno io, a quanto pare. Ho ricevuto dei messaggi terribili e con una certa dose di aggressione. Ma pensiamo solo al fatto che qua è già iniziata la stagione del mare e vedo già un po’ di abbronzatura. Questo vuol dire che finalmente si torna a leggere tanto, tantissimo.
Sono in un tunnel di musica balkan da cui non riesco a uscire, anzi sono anche arrivata a nuovi generi.
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
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Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
Grazie per tutti questi consigli bellissimi, e mi dispiace molto per i brutti messaggi che hai ricevuto... io queste cose non le capirò mai, davvero, che senso ha prendersela con qualcuno attraverso uno schermo? Ti abbraccio forte!
Siiii puntate speciali!!! Brevi o lunghe, come ti vengono, se e quando trovi la forza e qualche minuto per scrivere; come se stessi mandando un messaggio in cui racconti il libro che ti ha colpita/stregata/traumatizzata/tutti-gli-altri-sentimenti-e-le-altre-emozioni 🥰 merci merci merci ❤️