Ciao!
questa newsletter si chiama Matilda e ti parla di libri. Chi la scrive si chiama agnese - piacere! Non so come sia possibile che giugno sia già finito e, infatti, oltre a essermi dimenticata di scrivere questa puntata ho pure deciso di dividerla in due parti.
Ti ho mandato la prima qualche giorno fa, con in regalo un numero esagerato di refusi. La trilogia di Deborah Levy meritava spazio e il dono della sintesi - chi mi conosce già lo sa - decisamente non ce l’ho. In ogni caso, se te la sei persa, te la rimetto qua perché quei tre librini finiranno sicuramente nella lista dei migliori libri letti quest’anno:
📚 38 | Ho trovato cosa voglio fare da grande! [pt.1]
Ciao! questa newsletter si chiama Matilda e ti parla di libri. Chi la scrive si chiama agnese - piacere! Non so come sia possibile che giugno sia già finito e, infatti, mi ero completamente dimenticata di scrivere questa puntata.
Rido un pochino perché mi sono appena accorta che anche lo scorso anno la puntata di giugno è arrivata a luglio, e in due parti (1 & 2) :D
La seconda venuta di Hilda Bustamante
di Salomé Esper [from Argentina]
Sur 2025, traduzione dallo spagnolo di Carlo Alberto Montalto
acquistato dopo averlo consigliato in giro e letto al Bunker
in copertina: illustrazione di Mariana Ruiz Johnson [5 ⭐]
🪱 «Hilda si svegliò con la bocca piena di vermi, lo sconcerto di corpi flaccidi che si muovevano fra i denti. Fece per sedersi con una furia molto simile allo schifo ma picchiò la testa contro qualcosa. Sputò. Sputò in fretta, confusa, finché non sentì la bocca di nuovo vuota. Era buio, non riusciva a vedere niente, era forse ruzzolata giù dal materasso in piena notte? Dopo settantanove anni aveva dimenticato come si dorme?» 🪱
Va proprio così: Hilda è morta da un anno, anzi, morta e sepolta e un bel giorno si sveglia e con fatica esce dalla bara. Quando questo accade, Álvaro, il marito settantanovenne, sta sfrecciando sulla sua biciletta insieme a Amelia, la figlia della vicina e ormai loro nipote. Improvvisamente le campane cominciano a suonare, i vetri di tutto il paese si rompono, arrivano pure le cavallette e Hilda bussa alla porta di casa sua.
🔔 «Si guardarono come se intorno a loro non ci fosse nient’altro. Da allora in poi tutto fu più o meno simile a ogni altra storia d’amore sulla faccia della terra: appuntamenti, promesse, incomprensioni, difficoltà, gioie passeggere, tristezze, litigi, tristezze più grandi, morte, sepoltura, dissepoltura, fiondarsi in chiesa, salire sul campanile, far scoppiare i vetri della città senza neanche rendersene conto e bussare alla porta con la determinazione di chi non sa se è morto o vivo, o è vivo ma prova nostalgia e non ha posto dove andare» 🔔
Te lo immagini? Cosa potresti provare a trovarti davanti alla compagna di una vita che pensavi morta? E cosa potresti provare se tornassi in vita? C’è molta confusione e un po’ di svenimenti, non è qualcosa che accade ogni giorno. Anzi, è un evento così sorprendente che le Devote - la migliore gang in circolazione - fa 1+1: c’è solo un altro caso nella storia di una persona che è risorta…
Il libro lo leggi in poche ore, ti fai tante risate e ti lascia con gli occhi a cuoricino per tanto amore e tanta amicizia che c’è dentro. Che voglia mi ha messo di realismo magico!
di Layla Martìnez [from Spagna]
La nuova frontiera 2023, traduzione dallo spagnolo di Gina Maneri
Consigliato nelle letture di aprile e maggio di Signorina Lave, acquistato; letto ai Filtri
in copertina: illustrazione di Erika Polizzi [5 ⭐]
Se ti sembra famigliare, è perché questo libro è già stato recensito nella Matilda#18 e messo pure nella lista dei migliori libri letti quell’anno. Ma dopo aver letto la trilogia di Deborah Levy ho dedicato una puntata radio alle scrittrici che parlano di case e questo libro mi è tornato in mente per cui…. mi è toccato rileggerlo! E resta sempre molto bello.
Ad accompagnarlo c’erano anche Orso di Marian Engel, Il giardino contro il tempo di Olivia Laing, Piccola storia grande di Marion Fayolle e una citazione a Virginia Woolf che era d’obbligo fare. Ho capito quindi che questo io voglio fare da grande: tessere fili, creare connessioni e mettere in relazione cose libri persone storie e farle parlare. Un po’ lo faccio già, ma ecco credo che sia una delle cose che dovrei ricordarmi di saper fare proprio bene. Non solo metaforicamente.
Questo libro, un esordio, l’ho scelto perché la casa è un vero e proprio personaggio della storia: si muove, fa rumore, fa capire quando è in tensione e soprattutto mangia. Nella casa ci sono anche la nonna e la nipote e sono loro a raccontare la storia, a capitoli alterni, di quello che è successo e del perché è successo. È una storia di vendetta al femminile, ma anche di soprusi e di rivendicazioni del potere che viene tolto.
🔥 «In cucina la vecchia aveva acceso il fuoco per chiedergli qualcosa. Lo alimentava con sterpaglie secche rami di pino giornali vecchi. Tutto a pezzettini perché il fuoco non diventasse ingordo. Lo guardava e gli sussurrava cose. Le preghiere le cadevano fuori dai denti a volume troppo basso perché potessi sentirle ma sapevo che supplicava Santa Barbara decapitata dal padre in cima a una montagna Santa Cecilia gettata nell’acqua bollente Santa Maria Goretti assassinata mentre cercavano di stuprarla tutte le sante morte per mano di uomini violenti» 🔥
La promessa di Damon Galgut [E/O 2021] lo avevo cominciato nel 2023, deve poi aver fatto una triste fine dimenticato chissà dove e l’ho ripreso ora. Il suo triste destino è dato anche da aver preso tanto sole e tanta acqua salata per cui ormai le pagine si sgretolano. Ma a me piace ancora di più!
«Di amore non ne è rimasto, solo gentilezza, che forse è più forte. Comunque più durevole»
Il tempo del racconto è scandito dai funerali e ogni parte del libro corrisponde a una persona della famiglia Swart che muore, sempre inseguita da una promessa fatta e non ancora mantenuta. Con questa casa sperduta in Sudafrica mi ha ricordato per certi versi Vergogna di Coetzee (vincitore del Booker Prize nel 1999, il secondo BP per l’autore, nonché Premio Nobel nel 2003 STO PROPRIO DICENDO CHE DI COETZEE DOVETE LEGGERE TUTTO).
Al cinema mi sono vista La cocina di Ruizpalacios e mi è piaciuto anche se c’è qualche ma, mentre Cuore selvaggio mi ha fatto piangere. Su Fuori, ehm, mi autocito che faccio prima, voi però leggetevi L’università di Rebibbia e non perdete tempo con uomini che non capiscono Goliarda:
Ho letto Yellowface di R.F. Kuang [Mondadori 2024] visto che lo avete letto tutte e proprio no. Ho anche dedicato una puntata radio ai libri di cui tutte parlano, a quelli che deludono (questo) e a quelli che sorprendono (primo tra tutti, la tetralogia dell’Amica geniale). Capisco la critica al non-si-può-più-dire-niente e all’appropriazione culturale, così come il pericolo dei social e pure la crudeltà del mondo editoriale ma, insomma, tutto fumo niente arrosto.
Ci vediamo il 12 luglio a Prosek e il 13 luglio a Prosek e per il resto al mare. O forse anche qualche giorno di montagna chi lo sa.
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Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
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Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
Il tarlo 💖 che bello vedere questo libro che continua a girare!
La premessa di La seconda venuta di Hilda Bustamente mi ha ricordato un fumetto letto qualche tempo fa: La mia vita postuma, di Hubert e Zanzim. Mi ispira molto per come l’hai raccontato (e anche per la copertina 😉).