Ciao,
come stai? sei una persona che riesce a superare agosto con tranquillità oppure non vedi l’ora che finisca? Complice il vivere in una città di mare, io vorrei un infinito agosto. Devo dire che questo è stato in linea con tutto il resto dell’anno, tribolato, ma ci sono state le vacanze.
Nello specifico, da qualche anno, le vacanze sono: una o più isole e quindi uno o più mezzi di trasporto acquatici, non avere programmi e creare deviazioni, motivo per cui è meglio essere sola, camminare scalza o in zavate (prego, non c’è di che), 10 ore di lettura sotto al sole e, infine, immancabili, piatti di pesce che fanno sorridere il palato. E per te, cos’è vacanza? Insomma, visto che agosto è un mese particolare, anche la puntata è particolare.
Comincio dal libro più bello che ho letto, Triste tigre di Neige Sinno: è la storia della scrittrice stessa e di come abbia portato a processo il suo patrigno che, per sette anni, ha abusato sessualmente di lei da bambina. Un racconto lucido e talvolta freddo, senza pietismo o coraggio, di cosa è accaduto e di come sia arrivata alla denuncia - e del peso da portare, sia lei sia sua madre. Mi sono piaciute le riflessioni che l’autrice fa sul ruolo che ha la scrittura: non è questa che salva, questa serve semmai a salvare altre persone nelle stesse situazioni. Punti bonus: ha una carta bellissima.
🕵🏻 «Ed ecco che rispunta quel tono arrogante che mi esce ogni tanto. Come se fosse colpa del lettore, il fatto che io stia scrivendo questo libro. Come se il lettore fosse un giurato, di un’altra tipologia ma comunque di una natura simile a quello con cui ho già avuto a che fare» 🕵🏻
In Body Work di Melissa Febos (di lei ti ho già parlato qui e qui), invece, si parla dell’importanza della scrittura nell’affrontare i traumi: «Evviva le narrazioni personali!», ti fa dire.
«You write it, and I will read it»
Il mio saggio preferito (sono quattro quelli qua raccolti) è Writing Better Sex, su come scrivere scene di sesso migliori. Mi è piaciuto perché quest’anno ho letto un libro con una scena di sesso così terribilmente descritta che ho fatto la foto e l’ho mandata a diverse persone per commentarla 🤐
Vorrei quindi che Melissa leggesse Atti Puri di Alice Scornajenghi: racconti che uniscono porno e fantascienza, cose che - ti assicuro - non hai sicuramente mai letto. Prenditi un’ora e preparati a ridere e a sognare.
Storia dei miei soldi di Melissa Panarello mi ha sorpreso e mi ha distrutto nel finale, che non mi aspettavo, ma forse tu la vicenda la conoscevi già. Melissa racconta la storia di Clara, l’attrice che anni prima aveva interpretato la protagonista del suo libro, quello famoso dai.
💵 «una persona la conosci solo se conosci la storia dei suoi soldi e sebbene ciascuno abbia una realtà economica diversa, è innegabile che quella storia parli a tutti, perché sono i soldi a chiarire quanto siamo miserabili o regali e non per la quantità accumulata, ma per come li abbiamo spesi o persi e per come li abbiamo pretesi o sperperati» 💵
E sono i soldi che fanno incontrare due persone, o forse è solo una ma ne parliamo quando leggerai Dove c’è più luce, l’ultima graphic novel di Sualzo. Mi è piaciuto perché il signor Voynich è un libraio antiquario, per l’uso del colore blu, per come entrano nel racconto le piante e perché, ci dice, si può superare tutto, se solo lo volessimo…
Le piante e gli animali e pure i fenomeni meteorologici sono al centro di quel puccioso libro che è Un mondo di meraviglie: racconti brevi sul mondo naturale collegati ai ricordi della scrittrice, Aimee Nezhukumatathil. Ti giuro, questo libro è una coccola. Consigliato e perfetto per fare dei regalini! La meraviglia, ricordiamocela sempre! Mi ha fatto commuovere il test del fiore cadavere.
E prende il nome di un fenomeno naturale, Clorofilla, graphic novel di Giulio Mosca. Il senso è semplice: per far vivere una relazione, bisogna prendersene cura, come con le piante. All’inizio un’auto sbanda e finisce giù da un dirupo e nel momento della caduta andiamo con un flashback a ripercorrere la storia della coppia, dal primo incontro a… La scena che più mi ha colpito è una sequenza fissa sul letto, con il tempo che passa.
A riguardo, ogni volta che pubblico l’articolo di Carolina Bandinelli La fine dell’amore diventa il link più cliccato: amiche, ne vogliamo parlare? tutto bene? Se pensate che l’amore sia finito, non basta cliccare su un link, ve lo dico. Comunque ho letto di Carolina Le postromantiche, sui nuovi modi di amare (e tra pochi giorni esce il suo La più brava e leggeremo anche quello). Fa sempre bene leggere di quanto moralismo mettiamo ancora nelle relazioni, di come capitalismo&amore vadano a braccetto e di come l’idea di donna emancipata abbia rovinato, pensa un po’, proprio noi donne. C’è un passaggio che mi ha fatto sorridere che dice che più ci troviamo a parlare di sesso e meno riusciamo a desiderare. Ci siamo rifugiate in situazioni comode, ci siamo accomodate, abbiamo scelto amori che non fanno star male se non addirittura di non innamorarci. Ma allora, che vita è?
💗 «Forse abbiamo bisogno di sconcertarci ancora e immaginare un godimento nuovo, che non soltanto ripari gli strappi, ma ne faccia altri, strappi altri che generino varchi verso un’immaginazione oltre la fine» 💗
Tra le relazioni che dovremmo superare ci sono quelle poco sane: Atti di sottomissione di Megan Nolan io l’ho abbandonato, non perché non mi piacesse, ma perché mi faceva venire male per le scene descritte, per ritrovarmi nel libro. L’ho scritto su Instagram e lo riscrivo qua: di quanti libri avremo ancora bisogno per far sì che queste situazioni più non accadono? per vivere con sincerità e serenità le relazioni?
Riprendiamo con Signore che amavano altre signore tanto tempo fa di Cristina Domenech. Allora, l’autrice raccontava su Twitter queste storielle simpatiche di lesbiche dei secoli scorsi e devo dire una cosa: non sono certa che funzioni sottoforma di libro. Sono comunque semplici e simpatiche.
E ora passiamo a un libro che dice nel sottotitolo un’inesorabile storia d’amore. Inesorabile per un semplice motivo: se il mondo stesse per finire, diciamo tra un anno, tu che cosa faresti? La protagonista di Il senso della fine, l’esordio di Marianna Crasto, continua a andare al lavoro, come cassiera in un supermercato. E, alla sera, tornata a casa, beve un tè e guarda il telegiornale, o meglio guarda le cravatte del presentatore Tito Stagno. E anche se il mondo stesse per finire, c’è sempre uno spazio per i corteggiamenti e i desideri (grazie di esistere, commesso di DolceKasa).
🍵 «Non appena ebbe cinque minuti per pensare alla fine del mondo, ogni persona si rifugiò nel dubbio, accolse il sospetto. […] Prima del panico, del pianto, degli addii, delle telefonate perse: il dubbio» 🍵
Titoli simili per libri diversi: Il senso delle donne per la città, adocchiato già da un po’. Prima leggi Leslie Kern e poi qui da Elena Granata. Una raccolta di buone pratiche su come le città possano essere a misura di donne, dalle bambine alle più anziane, e di giuste riflessioni sul diritto all’abitare, quello di cui parliamo così poco purtroppo. Mi è piaciuto «lo strettissimo legame tra cura e curiosità», in cui mi trovo molto. Leggendo Elena, sembra che ci voglia davvero molto poco per creare città migliori, a misura di tutte: basta volerlo. Infine, cita le carceri e pure Basaglia, quindi insomma, cuoricini, anche se il cuore me lo ha rapito quando parla dell’uso degli auricolari nello spazio pubblico.
🌱 «è ovvio che le città non possano essere demolite e ricostruite da capo, ma possiamo adottare soluzioni, trovare accorgimenti, mettere in atto cambiamenti - talvolta anche minimi - che migliorino i servizi generali, promuovano una maggior uguaglianza di genere, lavorino nell’interesse e nel benessere di tipologie di cittadini» 🌱
Arlington Park è il tipico quartiere residenziale per la gente bene e Rachel Cusk (di cui a breve leggerò tutto :D) racconta una giornata di pioggia dal punto di vista di cinque donne: donne che hanno perso le speranze in una vita diversa, dove i pensieri di una carriera brillante sono stati superati da una macchia di pennarello sul divano e dove una cena per otto persone è più importante di un summit del G8. E, come dice Juliet, tutti gli uomini sono assassini o almeno sembrano degli stupidi e insignificanti che non si capisce perché siano loro a avere un lavoro. Visto che ho ricominciato Mad Men, ci sta perfetto.
Un altro romanzo che leggi proprio per il piacere della narrazione è Disorientale di Négar Djavadi, un altro esordio. Parte come una saga famigliare collegata alla storia dell’Iran degli ultimi 50 anni e finisce con una storia di maternità e famiglie non convenzionali. Mi ha ricordato molto La casa dei notabili di Amira Ghenim.
🤓 «Nel sentire quel nome pronunciato dalla madre Darius fu talmente sorpreso che il braccio gli si abbassò. Improvvisamente la realtà assumesse un’altra dimensione. Non stava più fissando una madre impotente e docile, ma una donna che aveva letto Dostoevskij, ne aveva decifrato pazientemente ogni frase, si era fatta una cultura in silenzio» 🤓
Le famiglie sono al centro di altri due libri. Il primo è Niente di vero di Veronica Raimo, che mi dispiace aver letto solo così tardi perché è la persona con cui sai che passerai un fantastico venerdì sera. Invidio la sua scrittura (e anche i titoli dei suoi libri), anche se forse mi erano piaciuti di più i racconti. In questi casi credo si dica romanzo di formazione: come si cresce, come cambia lo sguardo su quella scatola chiamata famiglia e, in questa particolare, che si trova con due figlie scrittrici.
😚 «Ho sempre trovato fallace il detto: «Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi»; nella mia esperienza le menzogne hanno l’intrinseca qualità di generare coerenza, nessi causali, inferenze» 😚
Un romanzo famigliare che leggi in poco più di un’ora è Invernale di Dario Voltolini che mi ha stupito, anche perché i libri finalisti del Premio Strega li tengo spesso un po’ a distanza. E poi prendi questo, leggi le prime pagine e scopri di non riuscire a staccarti dalle descrizioni del mercato delle carni, con quei rituali e quei tagli. E, proprio con un taglio, cambia tutto, perché da un taglio entra un batterio che vuole disintegrare la carne del padre, del macellaio. E che scrittura, mamma mia, che invidia!
«Mentre aspettiamo cose che poi saranno viste, la vita procede»
E infine, per santificare agosto: Come non fare niente di Jenny Odell; leggi subito almeno il primo capitolo, poi il resto del libro lo puoi tenere con più calma. Ma il primo è perfetto: «Il senso del non fare niente non è tornare al lavoro rinvigoriti e pronti a essere più produttivi, ma mettere in dubbio ciò che attualmente consideriamo produttivo». Insomma, si inserisce nella trafila bellissima di si vive una volta sola, nei libri contro la sovrastimolazione e negli elogi a quel gran personaggio che è Bartleby lo scrivano.
🧘🏻♀️ «La solitudine, l’osservazione e la semplice convivialità dovrebbero essere riconosciute non colo come fini a sé stesse, ma come diritti inalienabili» 🧘🏻♀️
I libri citati, in comodo ordine alfabetico:
🏠 Arlington Park, di Rachel Cusk [Mondadori 2007]
🍷 Atti di sottomissione, di Megan Nolan [NN 2021]
👽 Atti puri, di Alice Scornajenghi [NOT nero 2023]
🍆 Body Work, di Melissa Febos - in italiano come Questa mia carne [nottetempo 2024]
🪴 Clorofilla, di Giulio Mosca [Feltrinelli 2021]
🦜 Come non fare niente: Resistere all'economia dell'attenzione, di Jenny Odell [Hoepli 2021]
🤰🏻 Disorientale, di Négar Djavadi [E/O 2017]
📖 Dove c’è più luce, di Sualzo [Tunué 2023]
👔 Il senso della fine, di Marianna Crasto [effequ 2023]
🏙️ Il senso delle donne per la città, di Elena Granata [Einaudi 2023]
🐖 Invernale, di Dario Voltolini [La nave di Teseo 2024]
✨ Le postromantiche, di Carolina Bandinelli [Laterza 2024]
✍🏻 Niente di vero, di Veronica Raimo [Einaudi 2024]
💋 Signore che amavano altre signore tanto tempo fa, di Cristina Domenech [Blackie 2024]
🎥 Storia dei miei soldi, di Melissa Panarello [Bompiani 2024]
⚖️ Triste tigre, di Neige Simmo [Neri pozza 2023]
🦚 Un mondo di meraviglie, di Aimee Nezhukumatathil [nottempo 2024]
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
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Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
Mamma mia che listona di libri da leggere: sono a posto fino a natale! Grazie!
Grazie!