Ciaoooooooo!
io sono agnese e questa come sempre Γ¨ Matilda, una newsletter in cui si parla di libri e poi si divaga sempre su altri argomenti.
Torno alla struttura originale, che ogni volta che cβΓ¨ qualche cambiamento siete peggio di me a accettarli. Io scherzo, mia sorella no:
Non ho letto tanto questo mese, un poβ per difficoltΓ a trovare libri che mi conquistassero, un poβ per mia distrazione e altri impegni. E un poβ perchΓ© se leggere Γ¨ prendersi un momento di tranquillitΓ per sΓ©, non credo di riuscire a farlo circondata da tutto quello che accade nel mondo.
Se fosse una Matilda onesta metterei ciò che davvero ho letto ogni giorno: New York Times, Time of Gaza e Haaretz. Così come giornaliste molto capaci e informate, come Lucia Goracci e Annalisa Camilli.
CβΓ¨ una persona in particolare che ha il merito di avermi fatto conoscere e appassionare alla storia della Palestina e Γ¨ la mia amica Shaden, a cui continuo a pensare ogni giorno e che con i suoi commenti dΓ un punto di vista necessario, quello di chi la Palestina la conosce e ce lβha nel sangue. Testimonianza di una delle prime foto pubblicate sul mio Instagram π₯°
Ho letto questo commento sul ruolo che diamo alle autrici quando scoppiano dei conflitti:
Β«Letβs be clear: Wars cause harm. Novels do not. Literature may raise uncomfortable questions or explore unpopular viewpoints or establish reasons to empathize with a character a reader might otherwise find repugnantΒ»
[Siamo chiari: le guerre causano ferite. I romanzi no. La letteratura puΓ² sollevare domande scomode o esplorare punti di vista impopolari o stabilire ragioni per empatizzare con un personaggio che il lettore potrebbe altrimenti trovare ripugnante]
Cosa ne pensi? Cosa possono fare i libri? Se Matilda (e agnese, soprattutto) Γ¨ convinta di qualcosa Γ¨ il potere che ha la letteratura nel farci conoscere, incuriosire e anche immedesimare. E il primo libro di cui ti parlo oggi Γ¨ proprio su questo.
3 libri letti dellβultimo mese
di Amira Ghenim [from Tunisia]
E/O 2023, traduzione dallβarabo di Barbara Teresi
acquistato per andare tre giorni a Venezia
in copertina: foto di Arsgera [2 β]
π₯ Β«Oggi, figlia mia, dopo che il demone della veritΓ Γ¨ saltato fuori, scalzo, dalle pieghe di una borsa dimenticata in uno scantinato, sono qui a fargli calzare sandali di carta e inchiostro perchΓ© possa arrivare fino a te e raccontarti i nostri segreti e le nostre miserieΒ» π₯
Il primo pensiero che mi Γ¨ venuto leggendo questo libro Γ¨ appunto: che figata pazzesca la letteratura. Insomma, leggo un libro, preso un poβ a caso perchΓ© mi fido dellβeditore e scopro tantissime cose che non sapevo sulla Tunisia degli anni 30, la condizione delle donne e il ruolo dei sindacati. E in piΓΉ, ci trovo una bellissima storia che non mi fa staccare il nasino dalle pagine.
La storia si articola in diversi anni e ogni capitolo Γ¨ raccontato da un personaggio diverso di due famiglie di notabili - lβΓ©lite tunisina. Si inizia con un fatto e, piΓΉ si va avanti, piΓΉ se ne aggiungono altri che vengono risolti e compresi soltanto leggendo e mettendo insieme i vari punti di vista. Alla fine si ha un quadro di cosa Γ¨ successo, ma chissΓ dove sta la veritΓ dei fatti. Io sono dalla parte di Luiza, e se lo leggi dimmi la tua!
Credo che la cosa piΓΉ strana per me, figlia del colonialismo occidentale mio malgrado, sia stata scoprire la situazione politica e sociale della Tunisia di un secolo fa, mentre qua stavamo in pieno fascismo. E lo scopro leggendo, what else?
Per esempio, Taher al-Haddad, uno dei personaggi chiave del romanzo, Γ¨ davvero esistito. Ti copio e incollo da unβaltra recensione: Β«SarΓ il suo pensiero a ispirare il Codice dello statuto della persona, che, nel 1956, subito dopo l'indipendenza, riconobbe loro una serie di diritti fondamentali, come quello all'istruzione e al lavoro, il divieto della poligamia e dei matrimoni forzati e perfino il divorzio, molto prima dell'Italia (anche l'aborto Γ¨ stato legalizzato presto, nel 1973)Β».
Finendolo di leggere, cβΓ¨ anche un altro pensiero che resta: quanto Γ¨ importante fidarsi e saper ascoltare chi ci sta intorno. E, a volte, lasciare loro lo spazio di cui hanno bisogno:
βπ» Β«Volevo andarci giΓΉ pesante con le provocazioni, e cosΓ¬ ho ricordato ai presenti che i veri nemici della paritΓ tra uomo e donna non sono soltanto i tizi barbuti con indosso il caftano da talebani, ma anche la maggior parte dei progressisti che partecipano, insieme alle mogli, alle celebrazioni per la festa della donna, e intervengono alle conferenze scientifiche e dai pulpiti giornalistici parlando di diritti delle donne e pari opportunitΓ , ma quando entrano a casa loro e si tolgono giacca e cravatta svelano la loro vera natura, quella di maschilisti pieni di complessi di superioritΓ e fantasie di potenza, intesa nella sua semplice accezione sessualeΒ» βπ»
Era da un poβ che non trovavo un romanzo lungo che mi teneva attaccata. Unica nota: sono descritte delle scene crude (poche, ma ci sono) e in certi momenti volevo solo chiudere gli occhi, entrare nel libro e proteggere il personaggio da ciΓ² che di brutto gli stava capitando. Sono certa che anche il personaggio farebbe la stessa cosa per me.
Romanzi correlati:
Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi [Adelphi 2004]
Il tarlo, di Layla Martinez [La nuova frontiera 2023] - Matilda #18
Film correlati:
Un tocco di zenzero, di Tassos Boulmetis [2003]
Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe
di Brigitte Vasallo [from Spagna]
Tamu 2023, traduzione dallo spagnolo di Giusi Palomba
acquistato il giorno di uscita
in copertina: progetto di greg olla [3 β]
ππ» Β«Il linguaggio Γ¨ molto piΓΉ incasinato che inclusivoΒ» ππ»
Ci ho pensato un attimo se inserire o meno questo libro. Prima di tutto, perchΓ© su alcuni punti non mi ha convinto. E poi, soprattutto: quante di voi vorrebbero leggerlo? Un testo di teoria, su un argomento iper specifico e con un linguaggio non facile (semiocapitalismo Γ¨ una parola che si puΓ² usare quante volte in una frase?).
PerΓ² Γ¨ un libro che mi ha fatto girare le rotelle del cervello e, pur non condividendo tutto, ragionare e mettere in discussione certezze sono azioni tanto difficili quanto belle. In piΓΉ, va a toccare un argomento che nelle ultime settimane ho affrontato e ri-affrontato: quanto i modi siano fondamentali quando si comunica.
In realtΓ , Vasallo lo dice chiaramente: Β«due parlanti vedono il mondo in maniere differentiΒ». Se non che, concordando totalmente su questo, arriviamo a conclusioni diverse. Per lei:
π£ Β«Non solo non esiste un linguaggio di genere perfetto che possa rappresentare tutt*: Γ¨ che non puΓ² esistere, e non desideriamo che esiste. Questa angosciosa ricerca della soluzione che risolva il conflitto viene influenzata dal segno dei tempi e dalle nuove utopie (capitaliste) del futuroΒ» π£
Io in queste settimane ho imparato a chiedere a una persona che cosa intendesse con una specifica frase e a quanto pare il soggetto della frase era diverso. Non so se chiedere puΓ² essere una soluzione, sicuramente serve ascoltare prendendo in considerazione la posizione dellβaltra: che sia di genere, di classe e su tante altre differenze.
𦴠«PerchΓ© la classe noi ce la portiamo addosso, nelle ossa, Γ¨ la classe che ci trasciniamo dietro sotto forma di paura tramutata in odio di sΓ© e in odio verso la gente che, collettivamente, ci ha fatto arrivare ai piani alti affinchΓ© noi oggi, a partire dal nostro linguaggio, dalle nostre parole, possiamo fare finta di essere unβaltra cosaΒ» π¦΄
Mi Γ¨ molto piaciuta la definizione che Vasallo si dΓ di β operaia della parola β, perchΓ© sottolinea il lavoro che in tante stanno facendo e che si deve fare per stare sul terreno del linguaggio.
Al di lΓ del titolo, il libro non ha nulla del cosiddetto politicamente corretto. Anzi, gioca molto sulla provocazione. Ma lo fa per spingersi oltre, per spingerci oltre. E lo fa partendo dalle radici che abbiamo in comune, con un testo che ti ho citato e che cito spesso: Can the subaltern speak? / Possono le subalterne parlare? (ci tengo a precisare che, in questo caso, il plurale femminile non Γ¨ mio!). Lβha scritto nel 1988 (!) Gayatri Chakravorty Spivak. La risposta alla sua domanda Γ¨ no e lo sappiamo bene tutte che la risposta Γ¨ ancora no.
Una parte in cui mi sono molto trovata Γ¨ la riflessione che fa tra il capitale culturale di chi sta in cittΓ e vive il mondo universitario e di chi sta in un piccolo centro. Come lβautrice, vivo in una cittΓ ma vengo da un piccolo centro - dove lβordine di piccolezza non raggiunge nemmeno la migliaia. Come ci si puΓ² contaminare? Si puΓ²? A cosa serve tutta questa teoria sui generi, sulla classe, sul linguaggio se poi rimane un divario?
π Β«e mi chiedo se io sarei in grado di vivere lΓ¬ come la pazza del villaggio e non come la tipa figa che ritorna dalla sua diaspora modernaΒ» π
Sul capitale culturale, mi chiedo: esisterebbe Matilda se stessi ancora lΓ¬? Non ho risposte ma Γ¨ un pensiero che aiuta a mantenere la bussola, a capire che ci sono spazi dove agire in un modo e altri che hanno altre regole. E insomma, il finale Γ¨ sempre quello: β¨ cβΓ¨ modo e modo β¨ (la mia frase preferita delle ultime settimane).
Informazione di servizio: Tamu - il mondo visto da sud Γ¨ una casa editrice di Napoli con una storia bellissima e dei libri che vorrei leggere tutti. Ti lascio la sua storia e ti ricordo, in modo molto disinteressato, che il mese prossimo Γ¨ il mio trentesimo compleanno!
π°π°π° A riguardo, la Matilda di novembre chissΓ quando arriverΓ ! π°π°π°
Saggi correlati:
Smagliature digitali. Corpi, generi e tecnologie, di Carlotta Cossutta, Arianna Mainardi, Stefania Voli e Valentina Greco [Agenzia X 2018]
Xenofemminismo, di Helen Hester [not 2018]
Melanconia di classe, di Cynthia Cruz [Atlantide 2022]
di Milena Agus [from Sardegna, Italia]
nottetempo 2006
consigliato e preso in prestito in biblioteca
in copertina: Les voyageurs indiscrets, di Leonardo Cremonini [4 β]
ValΓ©rie Perrin ha consigliato a Mantova questo libro. Ha detto che Γ¨ uno dei piΓΉ belli che abbia mai letto e che lβhanno ispirata per scrivere i suoi romanzi. Non avevo mai sentito parlare nΓ© del libro nΓ© della scrittrice e Γ¨ stata una di quelle volte in cui mi sono chiesta: comβΓ¨ possibile?
Si tratta di un romanzo di poco piΓΉ di cento pagine che non vi farΓ staccare e, come nei libri di ValΓ©rie, pensiamo di aver capito tutto finchΓ© non arriviamo alle ultime pagine e tutto si ribalta.
Milena Agus si prende cura di chi legge: descrive i suoni, i vestiti, i mali - perchΓ© cβΓ¨ quel mal di pietre che chi ha avuto una colica sa bene cosa significa. E poi descrive la lingua, in cui si inseriscono frasi in sardo, con quella dolcezza mista a quei suoni bruschi: Β«chi teniri sa conca prena de bentu, de kandu fiada pitΓ¬caΒ».
Ci sono due donne: la nipote e la nonna. Questβultima Γ¨ quella che ha il mal di pietre, che non trova nessuno che la voglia sposare e che viene mandata sul continente a curarsi. Quella che scrive di nascosto e con la scrittura allontana le persone:
π Β«PerΓ² ormai lei aveva imparato a leggere e scrivere ed era tutta una vita che scriveva di nascosto. Poesie. Forse pensieri. Cose che le succedevano, ma un poβ inventate. Non lo doveva sapere nessuno perchΓ© magari la prendevano per mattaΒ» π
Ma alcune persone le riesce anche a avvicinare, eh. Insomma, gioca con la scrittura e sa che scrivere per lei Γ¨ un potere e una libertΓ :
π Β«Non smetta di immaginare. Non Γ¨ matta. Mai piΓΉ creda a chi le dice questa cosa ingiusta e malvagia. ScrivaΒ» π
Infine, Mal di pietre Γ¨ a suo modo un libro sullβamore: sugli ostacoli, sulle speranze, sui racconti che facciamo dellβamore che viviamo. E cβΓ¨ anche lβamore per noi stesse, che Γ¨ quello piΓΉ importante e di cui dovremmo ricordarci sempre, senza diventare matte. E poi cβΓ¨ lβamore per la musica, che accompagna le nostre giornate. Mal di pietre Γ¨ per tutte noi che vogliamo vivere come ci va: spensierate, innamorate, scriventi - e senza pensieri.
RecupererΓ² in biblioteca altri libri di Milena Agus. Tra lβaltro, insegna letteratura in una scuola, che invidia per le sue studentesse. Come invidio quelle di Martina Cera, che mi ha detto che in classe hanno sempre un banco libero!
Ho scoperto la Sardegna (e quindi le vacanze al mare, le isole, le ostriche e tanto altro) grazie a Lorenzo, che dal 2009 puΓ² vantarsi di essere uno dei miei migliori amici (LUSM). I correlati era giusto fossero suoi:
Correlati sardi by Lorenzino:
[FILM] Lβuomo che comprΓ² la luna, di Paolo Zucca [2018]
[MUSICA] Sa Vida Ita Est, dei Salis [1971]
[LUOGHI] Lollove β€οΈ- uno dei comuni piΓΉ piccoli di Italia. Bonus track: agriturismo Lollovers
[CIBO] la mitica pizzetta al taglio di Tam Tam, a Quartu Sant'Elena
[LIBRO] Il cuore selvatico del ginepro, di Vanessa Roggeri [Garzanti 2018]
I miei dati di lettura, disegnati malino
Altri consigli veloci
Ho letto Poverina di Chiara Galeazzi. Insomma, non mi ha fatto schifo, ma non mi Γ¨ nemmeno piaciuto. E il secondo volume della Taverna di mezzanotte, di cui ti avevo parlato qualche puntata fa (grazie, Giulia).
Non so se qualcuna di voi ha mai visto una delle migliori serie mai prodotte: Utopia. La stiamo riguardando chiedendoci come si possa guardare ora una serie di qualche anno fa su cospirazioni su vaccini e multinazionali del cibo. Inutile dire che Γ¨ stata vista la miniserie su Beckham e ho scoperto di non essere lβunica appassionata di Eric Cantona. Finita la prima stagione di After life: non il mio, ma cuore grande per il giornalismo locale :D E infine ho iniziato Everything Now: teen, queer e british (ovvero, perfetta).
Articoli letti, piaciuti e di cui mi ricordo: essere una ragazza, avere 13 anni e stare sui social (NYT), lβinsonnia delle ostriche (TA), tutti i pezzi rubati del British Museum negli anni (Internazionale). Prendete Judith Butler e leggetela, sempre e in generale, ma anche su ciΓ² che accade tra Palestina e Israele (Internazionale).
Lβultima volta per non allungare ho tolto lo spazio newsletter. Quindi eccolo qua!
Valentina Aversano che viene spesso citata qua per i suoi consigli di libri si Γ¨ trasformata, quindi seguiamo la sua nuova
! E pure Γ¨ sbarcata su Substack. Incorporella non so dove lβho trovata ma non riesco a farne a meno. Unβaltra recente scoperta Γ¨ la meravigliosa su relazioni e dintorni, regala ogni volta tanti tanti spunti. Sono costretta a citare la puntata 116 di perchΓ© dice cose tutte vere sugli ingegneri. nellβultima puntata della sua newsletter ha condiviso questo bellissimo spot sulla salute mentale, mi ha fatto commuovere. E buon terzo compleanno alle amichette di . Il mondo delle newsletter Γ¨ fan-ta-sti-co!Cose fatte questo mese
Ho cucinato e mangiato :D E ho pensato che fatica quando le persone pensano di conoscerti e di sapere giΓ tutto di te.
Con Giulia, Giulia e Lapo siamo andate a sentire Patti Smith: che voce, quante emozioni, che brividini! Un grazie speciale ai carabinieri che ci hanno fermato al ritorno e per avermi avvisato del mio π‘ faro destro appannato π‘ ma soprattutto un grazie a papΓ perchΓ© se supero i controlli con tutto in ordine non Γ¨ sicuramente per mia responsabilitΓ .
E abbiamo fatto una pazzia come prendere gli ultimi biglietti per Liam Gallagher a Manchester il prossimo giugno in un venerdì notte. Cose che capitano, no?
Ti mando questo episodio e poi scappo: concerto di King Krule a Ljubljana e poi a esplorare un angolo di Stiria. Trieste avrΓ tanti difetti, ma mettere il patrono il 3 novembre ti regala una settimana di ponti e vacanze.
Sottofondo mentre scrivevo:
Promemoria
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore lβindustria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dellβindustria editoriale.Β
Per finire
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
E se ti Γ¨ piaciuta, condividi Matilda con chi vuoi!
Ci vediamo tra un mese e buone letture! πππ
Ma grazie mille Agnese per queste tue parole! Davvero! E soprattutto sono contentissima di aver scoperto Matilda, da divoratrice seriale di libri, sarΓ un piacere ora leggerti nei prossimi mesi :)
Ma grazie! E sempre viva Matilda, fai venire voglia di leggere tutto!