🎁 13 | Il primo anno insieme, shall we eat?
«Presto, sedetevi / Al banchetto attendevamo soltanto voi!»
Ciao!
io sono agnese e questa è Matilda che, contro ogni possibile aspettativa, ha superato il suo primo anno di vita, senza mai saltare una puntata e pure crescendo.
Quindi, che facciamo? Festeggiamo, e con un banchetto.
Poche semplici regole per questa puntata speciale:
👉🏻 Io metto il cibo, tu pensa al bere.
👉🏻 Come suggerisce Calvino, avverti le altre che stai per leggere così non ti disturbano [sì, pensiamo in grande]
👉🏻 Ti sei già iscritta?
👉🏻 C’è il testo, ci sono eccezionalmente delle gif, ci sarà un video alla fine e ci sono estratti audio. Se clicchi play qua sotto, puoi ascoltare tutto già mixato (ma ti ho fatto anche la cut version senza inserti). Puoi anche soltanto leggere senza ascoltare. Insomma, fai come vuoi, io ti ho avvertito.
Ho già detto che è una puntata speciale?
Prima di tutto:
Grazie di avermi letta, ascoltata, condivisa e commentata. Grazie per avermi fatto compagnia. E grazie di essere ancora qua!
Quando ho iniziato, avevo bisogno di uno spazio tutto per me, per scappare da situazioni poco piacevoli, per scrivere come volevo io e di quello che volevo io. Grazie per la fiducia che mi avete dato.
Grazie a Matilda ho conosciuto tante nuove persone. Mi sono commossa ogni volta che avete parlato di Matilda nelle vostre newsletter o sui vostri social, mi avete risposto alle email o ne abbiamo parlato di persona. Con altre persone sono iniziate delle relazioni digitali e è tanto bello vedere come ci sosteniamo a vicenda.
Non avrei mai pensato che Matilda sarebbe riuscita a prendersi tutto questo spazio. È faticoso tenere una newsletter, non solo la prima a dirlo e non sarò l’ultima. Ma siete state tutte così speciali che, per una volta, mi avete reso soddisfatta di qualcosa. Quindi, grazie grazie grazie. Questo traguardo lo devo davvero a ognuna di voi.
Piccola nota: volevo fare le cose in grande, grandissimo, ma poi arrivano gli imprevisti. Ho scelto di dedicare il mio tempo di queste ultime settimane a una relazione per me fondamentale, una di quelle che mi ha realmente cambiato la vita. «Rivendicare il diritto a occuparsi degli altri e che qualcuno si occupi di te, chiunque tu sia, dovunque tu ti sia fermato», ha scritto una volta questa persona. Quindi l’idea iniziale è stata un po’ ridimensionata, mi sento di dover essere onesta con te che mi stai leggendo.
Come canta Ke$ha: «The party don't start 'til I walk in». Quindi continua a leggere, basterà questo per iniziare la festa. La torta ti aspetta alla fine - ça va sans dire.
3 libri letti dell’ultimo mese
di Jean Kyoung Frazier [1/2 from Corea, 1/2 from Us]
Blackie 2023, traduzione dall’inglese di Monica Nastasi
comprato un giorno in cui meritavo di farmi un regalo
in copertina: illustrazione di Tallboy/Night Watch Studios [5 ⭐] - rumorosissimo applauso a Blackie che mette questa info sul retro
Un’altra mezza coreana, che parla di cibo e genitorialità? Esaaaaaaattamente! Qualche settimana fa, una di voi mi ha detto di non essere appassionata di libri sul cibo. Sono stata a rimuginarci sopra. In quel libro ~ Crying in H mart ~ ci ho letto di come usiamo il cibo per creare relazioni, ma mia madre leggendolo ha incontrato il tema delle malattie delle madri.
Quel libro è favoloso per tanti motivi, dalla storia allo stile, dalla capacità di rielaborazione di un lutto a nuovi modi per creare legami... non è solo cibo. Non vorrei che tu non leggessi un libro bello per colpa mia. Queste storie che scelgo di raccontarti parlano sempre di tanti elementi.
Eccoci a Pizza Girl, la nostra protagonista che consegna pizze, vive con la madre e il fidanzato perfetto™ e è incinta di pochi mesi. La chiamiamo proprio così, Pizza Girl, fino alla fine del libro: «Lo sai almeno il mio nome?», chiede a Jenny in un parcheggio di un supermercato. Jenny è la donna che ogni mercoledì chiama per ordinare una pizza grande con salame piccante e cetriolini sottaceto. E per Pizza Girl Jenny diventa un’ossessione.
🧏♀️ «Se mi era venuta voglia di scrivere degli haiku sui nei di Becky, per le clavicole di Jenny avrei dovuto comporre poemi epici» 🧏♀️
La prima parola che mi viene in mente scrivendo di questo libro è realismo. L’autrice riesce a descrivere veramente bene come ci sentiamo quando siamo incastrati in qualcosa in cui non vogliamo stare (la sua maternità, la sua relazione, il suo lavoro). La protagonista ha un trauma grande come un casa - o per stare in tema con il libro, come un capanno - e non riesce a incanalare il dolore, a parlarne o a superarlo.
Pensa di aver trovato in Jenny un appoggio, una via di fuga. Senza però distinguere la realtà da ciò che ci immagiamo vorremmo accadesse. Ci facciamo tutte castelli in aria (i’m the queen of), soprattutto se non siamo ricambiate, magari azzardiamo anche un po’ (i’m the queen anche di piccole leggere deviazioni che chissà chi si incontra per strada - 👋 ciao, Fra!) ma poi ci fermiamo (no, non è vero, sto per scrivere un messaggio che so che non dovrei).
La prima frase dei ringraziamenti è molto bella:
🏝 «Anche se questo è un libro di fantasia, mio padre mi ha detto davvero che pensava che tutti sarebbero stati più felici se avesse vissuto da solo su un’isola: soltanto a scriverlo mi si è un po’ spezzato il cuore. Nessuno dovrebbe essere un’isola e io mi rendo conto tutti i giorni di quanto sono fortunata a non esserlo, ad avere nella mia vita così tante persone che mi hanno aiutata a diventare chi sono»
🏝
Commedie romantiche ambientate in cucina correlate:
Sapori e dissapori, con Catherine Zeta-Jones e Aaron Eckhart [2007]
Pizza my heart, con Shiri Appleby e Eyal Podell [2005] - sì, qua stiamo facendo un remake di Shakespeare con della pizza
Chocolat, con Juliette Binoche e Johnny Depp [2000]
La cucina inglese di Miss Eliza
di Annabel Abbs [From Uk]
Einaudi 2022, traduzione dall’inglese di Federica Aceto
il solito, preso a caso in biblioteca
in copertina: fotografia di Ildiko Neer [1 ⭐]
🥄 «Da un po’ sto studiando alcuni autori di libri di cucina e sono convinta di poter fare meglio di loro. Alcuni sanno a malapena scrivere. Le quantità sono imprecise, le frasi prive di eleganza. Si esprimono in modo oscuro, e le ricette risultano poco invitanti. Non farò la cuoca. Scriverò un libro di cucina. È un’attività del tutto decorosa» 🥄
A parlare è Eliza Acton, diventata a fine ‘800 una delle più importanti scrittrici di ricettari al mondo con il suo libro Modern cookery for the use of private families (per vere nerd: l’Università di Leeds ha caricato la scansione di una prima edizione del libro su Internet Archive).
Annabel Abbs ci racconta la storia di una donna libera, che decise di non sposarsi mai per inseguire la scrittura di questo ricettario. In realtà, voleva scrivere poesie, ma l’editore le disse che non era consono per una donna - soprattutto dopo una prima pubblicazione che ci fa intendere essere stata scandalosa (ah, cosa accade quando le donne parlano di desideri!).
Le viene suggerito di dedicarsi a attività femminili e lei, arrabbiata, ci piazza un best seller. Nei primi trent’anni di vita, questo libro ha venduto 125 mila copie! E continua ancora oggi a essere stampato e studiato. Ogni capitolo è dedicato a una ricetta, che rimane però sempre sullo sfondo.
A far da protagonista è l’amicizia tra Eliza e Ann, che lavora a servizio in cucina. Man mano che si conoscono, prende anche forma il ricettario. Insieme sperimentano sapori, metodi e scritture.
✍ «Di recente ho notato che la creazione poetica rispecchia quella gastronomica: la sensazione di essere profondamente viva, la concentrazione totale che ti fa esistere esclusivamente nella realtà dello sforzo fisico. Sono le stesse cose che sento quando preparo un piatto o quando scrivo una ricetta e so che devo ricorrere a una prosa che raggiunga il massimo della perfezione» ✍
Hai presente che quando leggi una ricetta, hai sempre a lato la lista degli ingredienti? Ecco, ringraziamo Eliza per aver pensato di dare il giusto spazio agli ingredienti. Leggo anche: «Secondo l’esperto di storia della cucina William Sitwell è stato inoltre il primo libro a includere una ricetta con i cavoletti di Bruxelles».
Se non bastasse a rendermi felice l’amicizia femminile, lo scrivere e il cucinare, c’è pure a un certo punto il manicomio.
Due citazioni del libro che mi fa piacere condividere con te. La prima è l’esergo, tratto da quel capolavoro di Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf:
🦸♀️ «E a dire il vero mi arrischierei a sostenere che Anonimo, che tante poesie ha scritto senza mai firmarle, spesso ero una donna» 🦸♀️
L’altra proviene dai ringraziamenti finali dell’autrice - questa è davvero la puntata dei ringraziamenti:
🙌 «Un riconoscimento speciale non può che essere riservato alla stessa Eliza Acton, e a tutte le donne della storia che hanno avuto l’audacia e la forza di scrivere usando il loro vero nome. Spero che questo romanzo contribuisca in qualche misura a far capire quanto questa scelta sia stata per loro difficile, complessa e coraggiosa» 🙌
Tre puntate da correlate, perché sui libri di cucina questa è la newsletter da seguire:
Sfoglia 3 libri di cucina per quando la voglia di leggere supera quella di cucinare
Sfoglia 3 libri di cucina che ti fanno venire voglia di (imparare a) cucinare
Sfoglia (e guarda) The Bear [con Alessia Ragno]
di Petunia Ollister, ricette a cura di Federica Vizioli [from Italia]
Slow Food Editore 2022
in copertina: fotografia di Petunia Ollister [3 ⭐]
Regalo di compleanno 💘 E promessa di non girare mai più video.
Una velocissimissima sezione “Altro”
Ho avuto l’onore di presentare il libro Il governo delle donne di Fabiana Martini. Le donne occupano ancora troppe poche cariche di governo e questo è un problema. Fabiana ha intervistato ventuno amministratrici, una per regione (+1), e ci regala un viaggio in cui si parla di gestione del tempo, creazione di servizi e tanta tanta cultura ancora da cambiare. Grazie all’associazione Leali delle notizie per la presentazione!
Un solo commento su Sanremo. Scomodo due grandiose scrittrici, Natalia Ginzburg e Elena Ferrante, per dire qualcosa su (gli attacchi al) la lettera di Chiara Ferragni. Natalia ha scritto nero su bianco: «Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro». Come sottolinea Annamaria Anelli: quando qualcuna di noi riesce a uscire dal pozzo, dovremmo sostenerla e non ricacciarla dentro.
Mi sono tornate in mente anche altre parole, scritte da Elena Ferrante: «Contro la lingua cattiva che storicamente non prevede di accogliere la nostra verità, dobbiamo confondere, fondere i nostri talenti, non un rigo va perso nel vento». E continua con un bellissimo invito: «Serve il lavoro di ognuna». Davanti a un podio di cinque uomini e al sistema dei monologhi delle co-conduttrici, potremmo anche pensare di non attaccare una donna che ha voluto raccontare la sua storia.
Natalia Ginzburg, Discorso sulle donne in I racconti delle donne, a cura di Annalena Benini [Einaudi 2019] - Matilda #10
Elena Ferrante, La pena e la penna in I margini e il dettato [E/O 2021] - Matilda #01
I miei dati di lettura, disegnati malino
Sottofondo mentre scrivevo
Promemoria
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Per finire
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
E se ti è piaciuta, condividi Matilda con chi vuoi!
Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
TANTI AUGURI A MATILDA e a te Agnese che sei stata bravissima e devi brindare e darti tante belle pacchette sulla spalla! Per me questa newsletter è sempre una festa di libri, di spunti, di idee, ma questa volta lo è stata ancora di più (la video ricetta ovviamente il mio momento preferito). Grazie per tutta la gioia che regali a noi lettori *.*