Ciao!
io sono agnese e questa è Matilda. Di solito Matilda è una newsletter in cui ti parlo di libri, oggi invece è una supereroina contro l’algoritmo (e anche contro la municipale). Le regole dell’internet dicono che poche di voi apriranno questa email spedita nei giorni di feste, ma le regole di agnese che la sta scrivendo dicono che si fa quello che si vuole. E infatti, ho inserito una nuova info (geografica) nella descrizione del libro!
Prima di iniziare, ancora due cose. La prima è una parafrasi di un pensiero detto da
: la queerness del mondo delle newsletter. Ovvero (e ripeto: parafrasi!): siamo quelle strane e nelle nostre newsletter non nascondiamo la nostra stranezza, anzi proprio questa diventa l’elemento che le rende speciali. E infatti questa è una puntata un po’ confusa ma andrà bene così, noooo? C’è pure un quarto libro inserito all’ultimo.E infine! Credo di aver scoperto chi è Babbo Natale e, insieme al consiglio di un libro ma-gni-fi-co, l’ho raccontato a
. Sono stata molto felice di essere stata una Sfoglina: ancora grazie! 💞di Katherine Angel [from Uk]
Blackie 2022, traduzione dall’inglese di Veronica Raimo e Alice Spano
Arrivato per Santa Lucia, letto tra Trieste e Gombito
in copertina: artwork di Tiziana Bonanni [1 ⭐], se solo la macchia in copertina fosse voluta…
✍🏻 «Per quanto ci abbia provato, non sono riuscita a togliermi dalla testa che se dovessi mai ritrovarmi ad accusare un uomo di violenza sessuale, l’aver esplorato la mia sessualità per iscritto potrebbe nuocermi, e potrebbe tirare fuori l’uomo dai guai» ✍🏻
Inizio con questa frase perché chiarisce subito un altro punto:
😋 «Il piacere, e il diritto al piacere, non sono equamente distribuiti» 😋
Katherine prende la teoria e la filosofia per parlare di sesso e, in particolare, di che cosa sia oggi il sesso per una donna. Analizza i concetti di consenso e di desiderio e fa vedere come, spesso, rispondano a un’ideologia che pretende fiducia, positività e obbligo. Insomma, lei ne parla in centinaia di pagine e io riduco tutto a una frase:
💦 «L’atto del sesso riguarda il sì, non soltanto il no; riguarda un accordo, e non solo l’assenza di un rifiuto» 💦
Parlare di sesso è ancora spesso problematico, non siamo sempre a nostro agio. Lo dico per mia esperienza, sia per quello che vivo sia per le chiacchiere con le amiche. Per esempio, un sondaggio ha visto che per una donna un buon sesso è non provare dolore, per un uomo è raggiungere l’orgasmo. Ogni quanto parliamo, effettivamente, di bad sex?
🦄 «Che le donne sperimentino così spesso un sesso avvilente è un tema profondamente politico e sociale, e il consenso non può risolverci il problema» 🦄
A Ny, che non è proprio Trieste, persone sconosciute si incontrano per leggere ognuna il proprio libro. Leggi che bello l’articolo (e pure che carucce le foto). ✨✨✨ Io di questo libro vorrei parlarne con molte di voi, così come di tanti libri. ✨✨✨ Quindi, lancio una proposta per chi sta a Trieste e dintorni (quali dintorni?): e se ci incontrassimo ogni tanto per parlare l’una all’altra di cosa stiamo leggendo? Se ti va,
Libri correlati:
Future Sex, di Emily Witt [minimum fax 2016]
Girlhood, di Melissa Febos [nottetempo 2023], Matilda #19
All about love, di bell hooks [William Morrow 2018]
di Ginevra Lamberti [from Italy]
Marsilio 2022
regalo, letto tra Trieste, Gombito e sul treno Trieste-Romano
in copertina: una foto di Chris Ware [1 ⭐]
Ginevra Lamberti è un’altra scrittrice di cui ho letto tutto, solo questo libro mi mancava. E per dirla in modo semplice: sembra così simpatica e ironica che la vorrei come amica. Per dirla in modo sincero: per metà libro mi pareva di non star capendo molto, poi ho capito, ho letto veloce fino alla fine e l’ho riletto dall’inizio.
⌚ «C’è una storia per l’inizio e una storia per la fine. Le scegliamo anche dopo molto tempo che i fatti sono accaduti, modificando il passato, per dare un ordine alle cose. Quando non ci siamo più qualcuno le sceglie al posto nostro» ⌚
Il libro inizia con un albero genealogico (e forse dovremmo iniziare a raccogliere tutti gli alberi genealogici dei libri), così da dirti implicitamente che stai per muoverti su un luuuuuungo asse temporale, che in realtà così lungo non è, ma si intrecciano comunque almeno tre generazioni diverse (di donne).
🦗 «A sentire le donne della valle si sarebbe detto che i problemi della ragazza risiedessero tutti in una testa dove niente era al suo posto. Dentro c’erano i grilli, ma non c’era il sale. Si esprimevano per frasi fatte da secoli e nei secoli, era più educato che dirla pazza» 🦗
La vera protagonista è Costanza, ma per capirla andiamo indietro nel tempo quando la nonna Natascia arriva nella Valle dalla Romania, poi c’è anche la Valle e la casa gialla; c’è Gaia a cui viene passato il testimone di protagonista alla fine del libro e c’è Claudio che in teoria è il padre di Gaia, c’è anche Livia che [cerca di non inserire qua spoiler]… che è l’amica di cui abbiamo bisogno.
Insomma, ci sono un po’ di personaggi e c’è un intreccio di relazioni, di fughe, di amori cercati, rifiutati, di salti nel vuoto per provare a cambiare vita e a fuggire da questa valle in cui sembra si debba sempre tornare. Ci sono gli anni ‘70, ci sono le case occupate, gli autostop, gli sconosciuti e ci sono tante droghe.
Verso metà arriva un altro elemento, che però rimane sullo sfondo. Non riesce a fare il salto di livello a protagonista, ma forse è l’autrice stessa a lasciarlo lì:
👶🏻 «Se il Grande Capo fosse riuscito a fondare una città-stato si sarebbe potuto dire che i bambini erano della comunità. Ma, per quanto grande, la comunità era una comunità, e i bambini ci abitavano e basta. Nascevano all’esterno, in cliniche private convenzionate […] Nell’entusiasmo generale lei aveva accolto la notizia come si accoglie la peggiore delle tragedie» 👶🏻
Chissà quanto dobbiamo andare indietro nel tempo tra generazioni e avvenimenti per raccontare chi siamo e come siamo.
From Veneto, correlati:
✍🏻 Andrea Dei Castaldi (💘)
✍🏻 Anna Toscano
✍🏻 Vitaliano Trevisan 👇🏻
di Vitaliano Trevisan [from Veneto*]
Einaudi 2022
Comprato per regalare Works a Marco e letto tra Milano, Gombito e Trieste
in copertina: foto di John Grant [2 ⭐]
😉 «Siamo a Lagos Lagos, questo è certo, ma, qualsiasi posto nominassi, mentirei. L’ho già fatto. A dire la verità, lo faccio di continuo, e anzi è proprio mentendo sempre e di continuo che mi guadagno da vivere. Del resto scrivo, parlo, e parlo come scrivo, o scrivo come parlo - cosa venga prima non mi è chiaro» 😉
Cominciamo con una frase perché se qualcuna di voi ancora non conosce il signor Vitaliano potrebbe spaventarsi per il suo stile. E se ancora non lo conosci, corri subito a leggere Works, uno dei pochi libri che mi ha fatto davvero dire: «Okay, ho in mano un capolavoro».
Black Tulips è un romanzo postumo, composto da frammenti, più o meno grezzi. In questa storia, ci si sposta dal Veneto* alla Nigeria per andare a trovare una donna, Ade, espulsa senza documenti e con la colpa di prostituzione. C’è anche un secondo fine: provare a avviare un commercio di pezzi di ricambio di auto usate con un amico di Ade, il meccanico Mudia.
Insomma, arriviamo in Nigeria con il caldo, l’acqua che manca, i black out continui, il traffico che mette agitazione solo a leggerne le descrizioni e ci sono - ça va sans dire - persone nere.
👻 «È vero che diverso mi sono sempre sentito, ma esserlo oggettivamente è altro; si diventa molto più suscettibili» 👻
Questo è il momento in cui ci ricordiamo tutte che leggere aiuta a comprendere i punti di vista delle altre persone, anche di un veneto* etero che cerca compagnia per la notte, va in Nigeria per fare tramacci e si stupisce di essere bianco. Nelle note, che nei testi di Trevisan sono sempre un romanzo dentro un romanzo, smonta molto moralismo sui temi della prostituzione, dell’immigrazione e della lotta alla notte in generale.
🧐 «Certo, quando si tratta di umani, dubitare sempre; ma in questo mondo in bianco e nero, dove a ogni passo si rischia di inciampare in un pregiudizio, negativo o positivo che sia, dubitare anche di più» 🧐
Mi è piaciuto tornare da Vitaliano, non è tra i suoi testi più belli ma l’effetto è un po’ come Now and Then dei Beatles: la preziosa possibilità di dire che non abbiamo ascoltato o letto tutto. Per chi è a Trieste, a Hangar Teatri ci sono in scena nei prossimi giorni dei testi di Trevisan.
* la precisazione “Veneto” non è per mio spirito autonomista, con Vitaliano si parla proprio di questa regione, ma forse più di un modo di essere. Purtroppo o per fortuna, ci ho vissuto un po’ di anni.
Tre cose che ho imparato:
🌍 Flora Shaw è stata la prima corrispondente estera del Times
🌍 è lei che ha coniato il nome Nigeria
🌍 La Nigeria è il più grande importatore al mondo di generatori elettrici
di David Quammen [from Us]
Adelphi 2022, traduzione dall’inglese di Milena Zemira Ciccimarra
acquistato e letto tra Sauris, Trieste e Gombito
in copertina: fotografia di Gregory Halpern [2 ⭐]
Lo giuro, ci ho pensato se inserire o meno questo libro e lo faccio perché diverse persone, alla domanda «Cosa stai leggendo/facendo?» per giorni si sono sentite rispondere: «Leggo la storia del Covid». [Qua è il momento in cui torni su, alla frase sulla queerness!].
🦠 «La lezione è che i virus sono creature irrequiete, che vanno ovunque l’opportunità lo consenta - e i coronavirus, con la loro affinità per i mammiferi terrestri, lo sono forse in modo particolare» 🦠
Questo libro è davvero la storia del Covid, non sto scherzando. Si parte con le 17.43 del 30 dicembre 2019, si va indietro a cercarne le origini, si va avanti nel tempo per rileggere ciò che sappiamo: quando è diventato una pandemia, le storie dei vari Mattia detti anche pazienti zero, la scoperta delle varianti, la produzione dei vaccini and so on.
C’è tutto, anche quello che ci siamo dimenticati (come i malvagi pangolini) e anche gli errori compiuti da noi umani, perché il virus ha fatto solo il suo lavoro:
👿 «Ma è comunque “solo” un virus, che fa quel che fanno tutti i virus: obbedire ai tre imperativi darwiniani […] 1) copiarsi e moltiplicarsi il più possibile, 2) espandersi nello spazio geografico e 3) estendersi nel tempo» 👿
L’autore ha intervistato novantacinque persone tra scienziate, politiche, giornaliste e mediche da ogni parte del mondo. Le ha intervistate per capirci qualcosa così da raccontarcelo. E mi chiedo: quindi perché a parlare come esperti avevamo solo virologi, epidemiologici e medici vari? [il maschile non è un errore, è voluto].
Una cosa che dovremmo aver imparato e per cui sono pronta a discutere ancora e ancora e ancora: l’importanza degli interventi non farmacologici. Nel caso a qualcuna piacessero i virus, è consigliato!
Tre fatti correlati sul pangolino:
🦐 è l’unico mammifero con le scaglie
🦐 è sdentato ma ha una lingua lunga quanto il corpo
🦐 i primi esploratori europei lo chiamarono carciofo a quattro zampe
Per stare in tema, il mio amore per il NY Times in questo capolavoro di articolo sul long Covid (aprilo lo giuro è bellissimooooooo). E la mia infatuazione per The Atlantic su come l’ansia si sia trasformata in un contenuto per i social (e come questo faccia male). Poi c’è Rebecca Solnit sul perché i miliardari sono un problema climatico (anche, ma non solo).
Quanto tempo passi a leggere articoli? Io tanto eheheheh.
Ho letto La musica del futuro e ha deluso le aspettative; War and Peas invece mi ha fatto morire dal ridere (grazie, sorella). Ho letto e poi regalato Elogio dell’amore di Alain Badiou.
Una fuga romantica in uno dei posti più belli che abbia mai visto. E che cena 😍
Una fuga famigliare con Giulia, con bonus concerto dei Ministri con ospiti Appino + Tre allegri. Ho ballato, con tante e molte persone. Se balli con qualcuna, un legame speciale ci deve essere sicuramente! Inutile dire: ho mangiato.
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
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Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
È una bellissima casualità che ieri io abbia visto Primo Amore e che oggi tu parli di Vitaliano Trevisan. Lo prendo come un segno.