Ciao!
io sono agnese e questa è Matilda. Ti sei già iscritta?
E lo sai che puoi leggerla o ascoltarla? Anche se credo siano state più le volte che ho registrato influenzata o senza voce che quelle in cui ero sana. Questa non fa eccezione:
Questo mese non ho nessuna grande questione da discutere. Anzi, è stato il mese in cui ho proprio pensato che non avrei spedito Matilda in tempo. Grazie a Fabio che mi ha letto in anticipo; tutti gli errori sono ovviamente solo miei.
Maggio è durato un’infinità e dentro sono capitate tantissime cose. Te le racconto? Non te le racconto? Quanto di me vuoi sapere? A me pare di scrivere già troppo. Ci sono stati eventi che mi hanno lasciato addosso tante emozioni, ma anche tanti pensieri, domande e dubbi. E soprattutto stanchezza, tantissimaaaaa.
Le recensioni saranno più veloci del solito (credo!). Ho approfittato però dell’uscita degli ultimi dati Istat sulle abitudini di lettura delle italiane e così mi dilungo con i disegnetti. Non credo sia mai capitata una puntata con tre libri su tre acquistati.
3 libri (e mezzo) letti dell’ultimo mese
di Sally Bailey (from Uk)
edizioni Clichy 2022, traduzione di Fabio Cremonesi e Micaela Uzzielli
acquistato
in copertina illustrazione di Arizona Smith
🎭 «Dato che questa è una storia di ragazzi e uomini, è ora che io scompaia: è ora che la ragazza indossi il delizioso abito da ragazzo. Perché la verità è che sono nata tanto ragazzo quanto ragazza, se nascere ragazzo significa essere uno tra tanti; se essere ragazza significa trovarsi da sola in una casa che è un inferno» 🎭
Questa è l’autobiografia della scrittrice, Sally Bayley. Una ragazza (o forse no?) del sud dell’Inghilterra che cresce in una famiglia - come si dice - multiproblematica, in cui gli uomini non sono ben accetti. Finisce anche, a 14 anni, in affido e è la prima persona che dai servizi sociali del West Sussex andrà all’università (dove oggi pure ci insegna!).
Come piace a me, intreccia il racconto della sua vita con la letteratura, in particolare con Shakespeare. Lo studia, inserisce i versi delle commedie nel testo, i personaggi entrano nel suo quotidiano tanto quanto i suoi parenti e le trame delle tragedie si rivelano perfette per descrivere ciò che le accade.
Mi è piaciuto molto lo stile, ma noto che sono in un momento in cui i libri che sperimentano con la scrittura mi stanno più simpatici. Per esempio, torna spesso su come descrivere i suoni e i rumori quando scriviamo. Oppure i bisticci: in Shakespeare, nella vita di Sally e pure nella mia ultimamente ce ne sono tanti.
🚶♂️ «Presumo sia la ragione per cui feci ritorno a Shakespeare, un mondo pieno di uscite ed entrate e drammatici rivolgimenti» 🚶♂️
Mi è tornata in mente una strana ma molto interessante serie di pochi anni fa, Station Eleven, ambientata in un futuro post apocalittico in cui poche persone sono sopravvissute a una pandemia (scritto e iniziato a registrare prima del Covid). In queste terre desolate, una compagnia teatrale itinerante si muove per mettere in scena le opere di Shakespeare. Te la lascio nei correlati.
Piccolo momento di gloria personale: le mie manine curiose hanno toccato le pagine di una copia del First Folio di Shakespeare. Ho ancora i brividini a pensarci.
Serve forse un momento di divulgazione editoriale? Eccociiiiiii! Cominciamo dicendo che il First Folio è un libro. Ovvero, è la prima collezione delle opere di Shakespeare mai stampata, nel lontano 1623. Alcune sue opere le conosciamo soltanto perché sono qua dentro. Nel mondo abbiamo 235 copie del First Folio, ma ogni tanto ne spuntano di nuove perché si pensa che ne siano state stampate più di 700. Nel 2020 una copia è stata battuta all’asta per dieci milioni di sterline. Per la serie che belle le coincidenze: FrizziFrizzi ha pubblicato un video di unboxing della copia del First Folio del V&A di Londra.
Serie tv correlate:
Station Eleven, Patrick Somerville [Hbo 2022]
Romanzi correlati:
L’idiota, di Elif Batuman [Einaudi 2018] - se non sbaglio sta uscendo un suo nuovo libro, quindi potrebbe essere il momento perfetto per rileggerla
Seme di strega, di Margaret Atwood [Rizzoli 2017] - la Tempesta ambientata in un carcere
di Joshua Cohen [from Us]
Codice 2022, traduzione di Claudia Durastanti
Acquistato per partire
in copertina: illustrazione di Davide Bonazzi
Il miglior sottotitolo di sempre: Dove si narra un episodio minore e in fin dei conti trascurabile della storia di una famiglia illustre.
Il libro nasce così: il critico Harold Bloom manda un’email allo scrittore Joshua Cohen per conoscerlo. L’incontro viene raccontato sulla Los Angeles Review of Books. Una storia però non viene inclusa in quel resoconto. È quella dell’incontro tra il critico e la famiglia Netanyahu. Sì, quella famiglia. (Per l’esattezza, Bibi è il secondo figlio). E Joshua Cohen ci scrive un romanzo. È un romanzo, nel senso che è finzione ispirata a dei fatti realmente accaduti e questo dev’essere chiaro.
E sì, quell’Harold Bloom, incubo di qualsiasi ragazza arrivata in un corso di critica letteraria con delle belle idee in testa. Quando qualcuno lo nomina, tu salti sulla sedia. Il motivo? Ha scritto un canone della letteratura occidentale e ci ha messo dentro solo maschi, bianchi e morti. E ti obbligano a studiarlo.
🤠 «Cos’è la Bibbia? Segni e prodigi, pilastri e pestilenze, e io sarei qualificato perché… perché sono uno storico ufficiale? E anche se fosse solo una questione linguistica, per cui vengo chiamato a impartire ai giovani delinquenti e ai futuri allevatori di pecore dello Stato di New York la lingua di Salomone, Ezechiele, Geremia e Mosè, mi dica, lei sarebbe qualificato a tenere un corso su Shakespeare o su Chaucer sulla sola base della sua capacità di ordinare un hamburger o leggere i cartelli stradali in America?» 🤠
Anni 60, in un college statunitense. Il capo dipartimento convoca l’economista Ruben Blum per chiedergli di valutare un possibile nuovo professore: lo storico Ben-Zion Netanyahu. Blum è l’unico ebreo del corpo docente, viene scelto proprio per questo. E qua sorgono le prime questioni.
Nella prima parte del libro, siamo sole con Blum mentre dialoga e riceve lettere da altre docenti. Un bel racconto di vita accademica. Poi Ben-Zion e la sua famiglia arrivano. E travolgono tutto. Il tempo del racconto cambia completamente, si inserisce una certa comicità. E rimani molto infastidita dalla lezione di Netanyahu, ma anche da quello che dice nei dialoghi e da come si comporta. E vorresti solo far tornare il signor Blum alla sua vita quotidiana, anche se sai che ormai tutto è cambiato per sempre.
L’incipit è bellissimo.
Romanzi correlati:
Fleishman a pezzi, di Taffy Brodesser-Akner [Einaudi 2021] - l’hai vista la serie? Se sì, com’è?
Film correlati:
Il giardino delle vergini suicide, di Sofia Coppola [1999]
Ogni cosa è illuminata, di Liev Schreiber [2005]
di Eva Baltasar [from Spain]
nottetempo 2021, traduzione di Amaranta Sbardella
acquistato, dopo aver visto che era in finale al Booker Prize
in copertina: Giuseppe Gradella, Italian Reinassance
💖 «La radice della parola “cordialità” è un organo. L’organo che fa scorrere il sangue» 💖
Ho visto questo libro tra i finalisti dell’International Booker Prize* e qualcuna mi ha suggerito di leggerlo nei messaggi di Instagram. Non mi ricordo più chi, me ne vergogno, mi scuso e ringrazio per il suggerimento!
👨🚀 «Quanto doveva essere matto chi ha avuto l’idea di costruire le piramidi? O di chiudere qualcuno in un missile e spararlo verso le stelle? Di certo non quanto lei. Avere un figlio è un progetto mostruoso che si mette in moto di colpo, senza preavviso» 👨🚀
Prima di tutto: la scrittura è magnifica. Puoi assaggiarne un estratto grazie all’editore. Ti accompagna in modo fantastico nella lettura, ti culla, nonostante il tema.
Una donna vive sola, nelle cucine di navi mercantili. Il suo corpo desidera però essere toccato e, quando questo accade, torna a terra. In queste discese conosce un’altra donna e, per lei e con lei, si trasferisce in Islanda, sfidando la sua solitudine e cambiando il suo modo di stare al mondo. E questa donna vuole una figlia e inizia così un percorso di fecondazione assistita, che la protagonista prova a accettare per amore. Ma non basta l’amore per la compagna per essere genitrice. Anche perché l’amore cambia, il rapporto tra i corpi cambia quando arriva una terza donna, o meglio una bambina, nel racconto.
Si può decisamente dire che protagonista del libro è il corpo femminile: i desideri, la maternità e anche la solitudine. E è un racconto triste, che sentirai tutto addosso. Ma sincero fino al midollo.
C’è stata una strana coincidenza perché avevo appena finito di leggere Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi, che parla pure del suo percorso di ricerca di una gravidanza.
Un libro forte, un libro che ti travolge per la sua sincerità, per ciò che racconta. C’è sangue, molto sangue, che è il sangue degli aborti. Ci sono tante medicine e punture, quelle per riuscire a avere una gravidanza. Ci sono litigi, discussioni, segreti. E c’è un mondo davvero ingiusto. Soprattutto per noi donne.
🔮 «Quello che diventi, certamente, lo scegli tu. Quello che ti accade, spesso, no. Per sapere chi diventerai davvero, devi aspettare che il futuro accada. Solo quando il futuro accade sai se sei una delusione per te. Se sei proprio chi speravi di non essere. Io lo sono stata.
Una donna che non esce più dall’unico pensiero di fare un figlio. Una donna che guarda le donne incinte con invidia. (Sii sincera quando scrivi). Va bene, sono sincera. Io le guardo con odio» 🔮
Come mi ha detto Antonella quando l’ho intervistata: questa è anche una storia d’amore, dove l’amore è là dove si concentrano i tuoi pensieri (scusa, Nico!)
Romanzi correlati (qua è dove vorrei spiegarvi il perché di ognuno di loro)
La figlia unica, di Guadalupe Nettel [La nuova frontiera 2020] - forse devo fare la lista dei libri più citati da Matilda
Revolutionary Road, di Richard Yeats [minimum fax 2009] - il sangue mi porta solo qua
Più lontano ancora, di Jonathan Franzen [Einaudi 2014] - una barca e il Cile
I
mieidati di lettura, disegnati malino
Altri consigli veloci
Inutile nasconderti che ho visto la nuova stagione di Bridgerton e a me è piaciuta molto: si parla bene di salute mentale, facendo vedere i limiti della medicalizzazione. Ho anche iniziato Working Moms, non mi appassiona tantissimo ma utile per i momenti vuoti. XO, Kitty: grazie per soddisfare la mia voglia di serie teen.
Anche se non sopporto quando si chiamano i progetti Timbuctu, sono già diventata fan di questo podcast daily di Marino Sinibaldi: un posto dove parlare del mondo, con i libri.
Per colpa di The Pudding, forse torno a fare esperimenti con il kimchi dopo il fallimento di gennaio. Intanto lo hai letto Crying in H Mart?
La buona educazione di Alice Bignardi: l’ennesimo libro sulle malattie incominciato per caso.
*L’International Booker Prize è stato vinto da Georgi Gospodinov, un autore bulgaro, con un libro che parla anche di Alzheimer. L’ho già detto e lo ripeto: mi fido di tutti i libri che escono da questo premio. Non mi deludono mai. Shortlisted e vincitori, sono sempre da recuperare.
Cose fatte questo mese
Troppe. Troppissime.
Al Festival Scienza&Virgola ho presentato un incontro su Calvino tra scienza e letteratura. Al Festival Rose Libri Musica Vino ho presentato la mostra Botannica Tirannica. Per il pre-festival del giornalismo di Ronchi, sono andata in una scuola a parlare di giornalisti e influencer. Per un progetto, ho parlato di cura nell’ambito della salute mentale da un punto di vista di genere.
Ho finito? Ovviamente no. Ci sono state interviste e recensioni. Ogni tanto mi chiedo: tu che mi leggi, cosa pensi che faccia nelle mie giornate? Ho affrontato una scadenza enormissima (male, con ansia) e, per la prima volta, ho avuto problemi a farmi pagare un lavoro. E ho ricevuto un bel no per un’intervista che mi sarebbe tanto piaciuta fare.
Ho deciso che magari riduciamo gli eventi pubblici a due al mese, che non mi pare di essere una speaker così importante. Sul non essere pagati per parlare agli eventi, è uscito questo articolo che ha fatto tante parlare.
Ho continuato a ascoltare tanta musica. Con Giulia, siamo riuscite finalmente a recuperare un concerto di Giancane che aspettavamo da un anno.
Sempre a tema musica, mi sono trovata dentro a
di Alessia Bisini e le ricambio la presentazione: due volte al mese ti racconta album, canzoni e nuove uscite, tutto al femminile come ci piace qua su Matilda. Bonus: ti regala una playlist sempre aggiornata da ascoltare. Una coincidenza meravigliosa: essere nell’ultima puntata insieme a Fabiola&Giulia di . Ah, ci sono pure Paola & Chiara insieme a noi!Sottofondo mentre scrivevo:
Promemoria
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Per finire
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
E se ti è piaciuta, condividi Matilda con chi vuoi!
Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
Fleishman a pezzi é una bombetta. Dopo quasi due mesi ancora ci penso, ma alcune puntate sono state difficili da sostenere. Ho provato ansia diffusa.
Mi chiedo come ha fatto a non passare nel mio radar "Station Eleven" (grazie per la dritta, percorrerò le infinite vie dello streaming per recuperarlo).
"Boulder" mi ha scavato dentro quando lo lessi. Ah, su Georgi Gospodinov vai a occhi chiusi: non ci vorrai più uscire da "Cronorifugio"; e poi anche i suoi libri di racconti brevi e brevissimi sono grandi!