📚 05 | Quest'anno sto leggendo davvero troppo.
I conti e i mal di pancia di metà anno, continuiamo con l'acciaio e rimaniamo nei balcani.
«Se di me non parlo
e non mi ascolto
mi succede poi
che mi confondo»
Patrizia Cavalli
Ciao!
io sono agnese e, arrivata a metà anno, faccio un po’ di conti: non ho mai letto così tanto nei primi 6 mesi dell’anno. Questo è collegato a un altro dato: non ho mai dormito così poco come questi primi 6 mesi dell’anno. Sono anche arrivata alla conclusione che scambierei volentieri più ore di sonno con meno ore di lettura (e meno ansie).
A riguardo, c’è una riflessione che mi porto dietro da un po’: quanto la precarietà influisca sul modo in cui coltiviamo le relazioni. Spoiler: un sacchissimo.
Mi è tornato in mente uno scambio di messaggi con Franpesca di 2 anni fa, che mi ha dato il permesso di pubblicare:
«Hai un libro da consigliarmi che parli della precarietà di noi giovani ma abbia un bel finale? Che dà speranza.
Qualcosa di più incentrato sull’infelicità legata al lavoro e la difficoltà di fare quello che davvero vogliamo»
Ho capito che quando mi sento overwhelmed devo trovare il tempo per i miei progetti, quelli a cui ci tengo, che mi piacciono e che mi danno soddisfazioni. Spoiler e un ringraziamento speciale a Tommaso per la registrazione:
3 libri letti dell’ultimo mese
di Federica Manzon
Aboca 2020 - primo libro in assoluto per me di questa casa editrice
Preso in biblioteca
🌳 «Il bosco non si divide per nazionalità come una cartina geografica, hai mai visto una betulla ritrarre i rami per non sconfinare in territorio straniero?» 🌳
La giovane protagonista vive con i genitori in una città di confine (che si dà il caso sia anche la mia) con tanti boschi dove passeggiare. Per il sedicesimo compleanno riceve in regalo dal padre un biglietto per le olimpiadi invernali di Sarajevo, quelle del 1984, e partono. A Sarajevo ci sono nuovi boschi da esplorare.
Ma a Sarajevo, quell’anno, accade una cosa strana: non arriva la neve. E poi, magicamente, la sera prima dell’inizio dei giochi, iniziano a cadere dal cielo i primi fiocchi. Questa scena nel libro è molto emozionante:
❄ «Nevica! Un fiocco dietro l’altro. Ci cadono sugli occhi e sul naso, attecchiscono subito sui nostri berretti. Qualcuno lancia un grido ed è una liberazione. Improvvisamente gli uomini e le donne, i ragazzi, le coppie che si tenevano per mano, la vecchia con lo scialle in testa, tutti iniziano a abbracciarsi e a ridere» ❄
Ma c’è un altro problema, bisogna spalare e preparare le piste. Viene mandato un annuncio alla radio, a cui rispondo migliaia e migliaia di sarajevesi.
«Si dice che il presidente del comitato olimpico internazionale abbia domandato: “Come troverete qualcuno in grado di sistemare le piste per domattina? Servirebbero almeno mille uomini e a quest’ora come si fa?” e che il presidente del comitato olimpico bosniaco abbia risposto: “Gliene bastano cinquemila?”»
Finite le Olimpiadi si passa, nel penultimo capitolo, al 1993, con un resoconto dall’assedio. E poi, con l’ultimo capitolo, al 2015 con il ritorno della protagonista nella città. Sono un po’ come la protagonista, a Sarajevo ho lasciato più di un pezzo di cuore. E pure in questo libro. E questi intrecci di boschi, di tempi passati e presenti, di personaggi sono molto belli.
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Loving Balkans, delle splendide Dalia Vesnic e Chiara Soban
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Deset U Pola, di Danis Tanovic, 2021
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di Katie Kitamura
Bollati Boringhieri 2021, traduzione dall’inglese di Costanza Prinetti
Consigliato da Nico, preso in libreria prima di partire
Immagina di essere alla Corte penale internazionale e di essere l’interprete di un ex Presidente accusato di crimini di guerra. Quanto può influire il tuo tono di voce, la velocità con cui parli, le emozioni che traspaiono dal tuo parlare sull’esito del processo? A un certo punto del libro la protagonista, l’interprete dell’ex Presidente, se lo chiede.
L’ex Presidente è solo uno dei 4 uomini presenti nella storia: c’è anche il suo avvocato, Kees, che non si capisce cosa voglia dalla nostra interprete; c’è Anton, questo libraio da cui rimane affascinata ma non si capisce perché; e c’è Adriaan con cui ha una relazione ma il cui tratto caratteristico è la sua assenza.
E ci sono i diversi modi con cui la protagonista comunica con queste persone: il più affascinante è il rapporto, appunto, con l’ex Presidente durante il processo. Seguito poi da Anton che parla con lei in un modo, con la sorella Eline in un altro e con una donna bionda in un altro ancora. E ci sono i silenzi della protagonista, che osserva, ascolta e ci racconta. E c’è tutta la solitudine di chi vive in un Paese che non è il suo e la solitudine di una persona che lavora con le parole.
La protagonista mi ha fatto capire qual è la mia idea di relazione perfetta: una persona che parte e mi lascia una casa in cui vivere.
Serie correlate:
Black Earth Rising, Hugo Blick [BBC & Netflix 2018]
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Slobodan Praljak il 29 novembre 2017, ricevendo una condanna a 20 anni di carcere per crimini di guerra, beve una fiala di cianuro in aula
di Ermanno Rea
Feltrinelli 2014
Nominato da Francesco De Filippo durante l’evento “L’ultimo calore d’acciaio” al Festival Scienza e Virgola
Primo libro con evidenti tracce di lettura al mare - ops
Non credevo fosse possibile appassionarsi alla storia di alcuni bulloni, eppure è andata così. Per la precisione, il bullone di segmento, «lungo quarantacinque centimetri circa, con un diametro che si aggira sui sei e un grosso dado o cappuccio in cima che viene avvitato sopra una rondella che si chiama rondella di rottura». Insomma, quando si lavora l’acciaio, può capitare che sgoccioli un po’ e qualche goccia vada a depositarsi sul cappuccio del bullone, fondendosi.
Buonocore però la macchina della colata continua deve smontarla, perché l’Ilva di Bagnoli è stata venduta ai cinesi, e mica si possono rompere i bulloni. Prendi e limi o flexi, finché la chiave da centotrentacinque millimetri non riuscirà a entrare e a svitare il bullone di segmento, che sarà rimasto intatto.
Le macchine sono personaggi fondamentali del libro, tanto quanto Buonocore, il protagonista. La sua storia è quella della dismissione della fabbrica, dello smontaggio pezzo per pezzo, bullone per bullone, di ogni macchinario. Una storia collettiva raccontata da questo punto di vista: colui che è responsabile dello smontaggio, della fine di una storia. E quella dismissione è una metafora di qualcosa di più grande, perché è la prova che la speranza di un cambiamento storico e sociale è finita.
Dobbiamo davvero impegnarci per raccogliere le storie delle varie Ilve e delle comunità che le hanno attraversate.
Questo libro rende proprio l’idea del ruolo del romanzo come uno strumento sociale e politico. Che bella cosa. E la rende in particolare in quel rapporto tra narratore, protagonista e io lettrice che raggiunge il massimo nell’ultimo capitolo (non a caso il 33):
👨🏻🤝👨🏻 «Bravo, Buonocore. Non intendiamo svelare alcun segreto: per il semplice fatto che non vi sono segreti da svelare. Tra verità e menzogna vi è un solo confine, quello dell’onestà. E noi - possiamo giurarlo - questa storia, per quel che vale, l’abbiamo raccontata in purezza di cuore. Del tutto onestamente» 👨🏻🤝👨🏻
Il mondo del Twitter mi dice di recuperare i libri di Ermanno Rea, in particolare Napoli Ferrovia. Lo farò sicuramente. Non credo di aver mai letto così tanta letteratura italiana come quest’anno (44% dei libri letti fino ad ora dice excel). MissSconosciute ha pubblicato questo poster sulle scrittrici italiane del 900. Lo voglio? Lo voglio. Tra l’altro, ho scelto di donare il mio 5x1000 proprio a questo progetto.
Documentari correlati su queste maledette acciaierie
Il cuore e l’acciaio, Aldo Zappalà [Rai Educational 2009]
L’ultimo calore d’acciaio, Francesco De Filippo, Diego Cenetiempo [La Cappella Underground 2021]
Cremona avvelenata [Fanpage 2021]
Altri consigli veloci
Ho letto Ai piani bassi di Margaret Powell (Einaudi 2012): ho scoperto solo alla fine l’anno in cui è stato scritto (scritto, non tradotto) e mi ha sconvolto per le sue riflessioni così attuali. Che bella scoperta.
Ho visto con Silvia la mostra open-end di Marlene Dumas a Palazzo Grassi: da vedere. Per scoprire l’artista ci sono due puntate di questo podcast.
Quinto Quarto fa dei libri spettacolari, li vorrei tutti. Questo appena sfornato è davvero una chicca: L’arte del drag di Jake Hall, Sofie Birkin, Helen Li, Jasjyot Singh Hans.
Sto ascoltando Pornazzi di Melissa Panarello. Su Spotify stanno uscendo piano piano tutte le puntate, gratuite.
Ho letto Ogni volta che ti picchio di Meena Kandasamy (e/o 2021). Un bel pugno allo stomaco: la violenza che l’autrice subisce da suo marito.
Immagino un momento futuro in cui scriverò di questo istante, di questa lite, del dolore pungente degli schiaffi che mi segnano le guance e che smettono solo dopo che ho cestinato ciò che ho scritto; immagino un momento futuro in cui scriverò dell’uomo che ho sposato e di come si sia arrivati a questo, a questa lite sulla libertà di espressione. E immagino anche come, un giorno, scriverò di tutto questo, consapevole del fatto che sto pensando a queste cose e al momento che vivo, e mi rendo conto che sono già fuggita dal presente e questo mi dà speranza, devo solo aspettare che tutto finisca e poi potrò scrivere di nuovo, e lo so perché sono decisa a scrivere di tutto questo, so che un giorno finirà.
I miei dati di lettura, disegnati malino
Sottofondo mentre scrivevo
Promemoria
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Per finire
Se hai commenti e suggerimenti, puoi scriverli qua. Ti leggo!
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Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘