📚 03 | Oltre il limite di battute
Cosa ho letto ad aprile, perché ricevi Matilda il 28 aprile e libri per persone curiose
Ciao!
Io sono agnese e dissemino libri in ogni angolo della casa.
In questi giorni con me a letto c’era L’Agnese va a morire: che bel libro. Sulla prima pagina c’è il nome di mia madre e la data esatta in cui lo ha letto. E se non leggo, ascolto podcast. Come questa staffetta partigiana di Mis(S)conosciute, che raccoglie le storie delle donne della Resistenza. Compresa l’autrice dell’Agnese: Renata Viganò.
3 libri letti dell’ultimo mese
di Alberto Prunetti
Alegre 2012
Prestato gentilmente da Matteo, che mi porterà anche gli altri libri di questo autore
«Questa è la sua storia, la storia operaia di un tipo qualsiasi, una storia come tante, di quelli che sono cresciuti nel dopoguerra, hanno fatto un pezzo del boom economico italiano sulla loro pelle, hanno vissuto la crisi petrolifera del ‘73 sulle proprie tasche e sono morti all’inizio del nuovo secolo, ammalati dopo aver smesso di lavorare»
Questa è la storia di Renato Prunetti, padre dello scrittore, morto di amianto. La storia inizia che il padre è già morto, quando arriva una lettera dal patronato per il riconoscimento dell’esposizione professionale all’amianto. Inizia allora il racconto a ritroso di questo padre e dei lavori che ha fatto per ricostruirne la biografia operaia. Ha iniziato a lavorare a 14 anni ed è morto a 59 anni. È stato “tubista trasfertista”: girava l’Italia e i suoi cantieri e le sue Ilva e le sue raffinerie per saldare tubi.
«Un lavoro pericoloso, saldare a pochi centimetri da una cisterna di petrolio. Una sola scintilla è in grado di innescare una bomba che può portarsi via una raffineria. Per questo ti dicono di utilizzare quel telone grigio sporco, che è resistente alle alte temperature perché prodotto con una sostanza leggera e indistruttibile: l’amianto. Con quello le scintille rimangono prigioniere e tu rimani prigioniero con loro e sotto il telone d’amianto respiri le sostanze liberate dalla fusione dell'elettrodo. Una sola fibra d’amianto e tra vent’anni sei morto»
Renato Prunetti è stato esposto all’amianto per 15 anni, 9 mesi e 12 giorni, come dice la sentenza finale. Ma c’è anche qualcosa che non dice: che oltre ad essere stato esposto, è morto per questa esposizione.
La sua biografia operaia è fatta di trasferimenti nelle zone più inquinate d’Italia. È fatta anche di ritorni, di serate al bar, di momenti di vita famigliare, di partite di pallone (con quei genitori che, anche se c’è il sole, vanno alle partite con l’ombrello). C’è anche il sindacato e il mondo del lavoro che negli anni cambia: più esternalizzazioni, meno tutele, più precarietà, meno diritti. Ed è molto interessante il capitolo finale, con questo intrecciarsi alla precarietà del figlio, lo scrittore - e a quella di tutte noi.
Ho deciso di spedirti Matilda proprio oggi non a caso. Il 28 aprile è la giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto. Si stima che ogni anno muoiono in Italia più di 4.400 persone per esposizione all’amianto. Nel 2020, complice il covid, le vittime sono salite intorno alle 7.000. Ci sono zone in Italia in cui l’esposizione è ancora molto alta e non vengono fatte le bonifiche; ti lascio una mappa.
Come si dice chiaramente nel libro: giustizia verrà fatta quando non si morirà più per il lavoro. È una storia singola ma racconta quella di migliaia di altre persone. E come scrive Wu Ming 1: «Se uno legge Amianto e non gli arriva la botta, vuol dire che ha la testa sbagliata e si è messo il cuore sotto le scarpe».
Ho approfittato di un altro testo che avevo scritto per raccontare la storia di mio nonno Cecco e dei suoi fratelli, tutti morti per tumore ai polmoni. Lavoravano in un reparto di filatura in cui producevano tele per gli pneumatici. Loro, come tutti gli operai della fabbrica, avevano sempre il certificato di buona salute del medico della fabbrica. Anche la vecchiaia, ti ricordo, è una bella questione di classe.
Letture correlate:
Dalle macerie, Alessandro Leogrande [Feltrinelli 2018]
La storia dei miei denti, Valeria Luiselli [La nuova frontiera 2016]
Podcast correlati:
Il lavoro non ti ama, Priscilla De Pace e Edoardo Vitale [siamomine + minimum fax 2022]
di Carol Coricelli e Sofia Erica Rossi
il Saggiatore 2021
Ho conosciuto Carol alla Sissa e ho visto che aveva pubblicato il libro
Il primo dei due libri curiosi di cui ti parlo in questa Matilda. Neuroscienze applicate alla cucina per illustrarci un po’ come funziona il nostro cervello quando si trova davanti del cibo. Il riassunto breve è che il gusto di ciò che abbiamo nel piatto dipende dalla forma e dal colore del piatto, dall’impiattamento, dal colore del cibo, dai rumori intorno, da quanto siamo distratti quando mangiamo, da se abbiamo già mangiato quel cibo o se lo riconduciamo a un cibo conosciuto (evviva i burger di vermi!) e 1000 altre cose.
È un libro davvero stimolante - per cervello e palato! Ci sono tantissimi spunti di riflessione sulle nostre tradizioni culinarie e su quelle di altre società, su come è cambiata l’alimentazione in passato (grazie persona che ha deciso di usare il fuoco per cucinare e non per cacciare o scaldarsi) e come cambierà il cibo nel futuro (si parla davvero approfonditamente di insetti come anche di carne sintetizzata in laboratorio). Per rimanere collegate all’attualità: uno degli ultimi capitoli parla del cibo nelle missioni spaziali. Ci sono anche dei menù speciali.
Un grande applauso per come le due autrici hanno saputo raccontare come si fa la ricerca scientifica, spendendo sempre qualche parola in più per mostrare come vengono svolti gli esperimenti e spiegando i vari metodi di lavoro. Aiuta sicuramente chi legge a avvicinarsi al mondo della scienza. E anche lasciando lo spazio ai dubbi con molta onestà, sottolineando che a volte servono «ulteriori ricerche, prima di trarre conclusioni affrettate».
Tre storie che probabilmente inizierò a raccontare spesso: 1. Secondo il neurologo Gordon Sheperd è probabile che i sapori, gli odori e i colori dei cibi siano stati uno dei principali argomenti di conversazione dei primi ominidi. 2. La mappa dei sapori sulla lingua era già superata quando andavo a scuola e me l’hanno insegnata. E io non capivo mica perché non riuscivo a localizzare i gusti. 3. Adriana Mazharov ha scoperto che il contatto diretto delle mani con il cibo rende l’esperienza del pasto più piacevole. Lo so bene.
[4. bonus] Il ristorante Ultraviolet di Shangai è il primo ristorante multisensoriale al mondo, che sembra molto la versione cool della taverna futurista del Santopalato.
Letture correlate:
L’identità italiana in cucina, Massimo Montanari [Laterza 2013] - ma tutti i suoi libri direi proprio
Documentari correlati:
Searching For Italy, Stanley Tucci [CNN 2021]
Mostre correlate:
GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050, a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni, [Venezia M9] - devo ancora vederla
Sovietistan. Un viaggio in Asia centrale
di Erika Fatland
Marsilio 2019
Traduzione dal norvegese di Eva Kampmann
Preso in biblioteca, su suggerimento di Giulia
Nel 1991, con il crollo dell’Unione Sovietica, 5 Stati dell’Asia centrale ottengono l’indipendenza: Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. La scrittrice e giornalista Erika Fatland ha fatto un viaggio di un anno in questi Stati e lo ha raccontato. Allego mappa. Un libro super curioso, pieno di aneddoti ma anche storia e politica.
Nel 2011 il consiglio del culto musulmano del Tagikistan ha introdotto il divieto di proclamare i divorzi tramite cellulare. La capitale Dushanbe vanta questo record: ha l’asta portabandiera più alta al mondo.
In Kirghizistan, l’unica democrazia, è ancora diffusa la pratica del “ala kachuu”, ovvero il ratto della sposa. Le ragazze vengono rapite da sconosciuti che sono poi costrette a sposare.
In Uzbekistan i soldi che i migranti uzbeki mandano dalla Russia costituiscono un quinto del pil. Nel Karakalpakstan, la zona più occidentale e isolata del paese, c’è un importantissimo museo d’arte.
La Ruhnama è una raccolta di racconti del “Primo presidente” del Turkmenistan, Turkmenbashi; è il libro di testo obbligatorio nelle scuole, anche per il conseguimento della patente.
Tutte le compagnie aeree del Kazakistan compaiono nella lista nera dell’UE e non possono entrare negli spazi aerei europei.
Ora mi cerco anche La frontiera. Viaggio intorno alla Russia di questa autrice!
Letture correlate:
The possessed, Elif Batuman [Farrar, Straus and Giroux 2010 - una delle mie copertine preferite in assoluto] c’è anche la traduzione in italiano per Einaudi
Marco Polo, Viktor Šklovskij [Quodlibet 2017]
Documentari correlati:
Uzbekistan - Searching for Googoosha, Natalia Antelava [BBC 2014]
I miei dati di lettura, disegnati malino
Altri 3 libri letti, consigliati velocemente
La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire, Fran Lebowitz [Bompiani 2021]
Allora, io non sapevo chi fosse Fran Lebowitz, ma ho visto il libro condiviso più volte su Twitter quindi quando l’ho trovato in biblioteca, l’ho preso. Mi ha fatto ridere.
Killing and Dying, Adrian Tomine [Drawn & Quarterly 2015]
Per i detrattori dei graphic novel e dei racconti, una raccolta di fumetti può essere il male assoluto. Ma su Matilda non discriminiamo. Sei storie, diverse nei toni, nei temi, nello stile, una più sferzante dell’altra. C’è molta ironia. Anche in traduzione italiana.
L’entrata in guerra, Italo Calvino [Einaudi 1954]
🕊 «Noi quel mattino in moscone continuammo a dire quanto sarebbe stato bello se non si entrava in guerra, in modo da restare tranquilli a fare i bagni» 🕊
Cose fatte questo mese
Ho presentato il libro di Andrea Pomella, L’uomo che trema. Abbiamo parlato di depressione, di scrittura, del significato di guarigione e di tutte le contraddizioni che ci sono e che bisogna affrontare quando si parla di salute mentale e di cura.
🌟 E per il cosa da fare il prossimo mese il 12 maggio intervisto Claudia Durastanti. Info a breve. 🌟
Sottofondo mentre scrivevo
Promemoria
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Per finire
Bhe, complimenti! Sei arrivata alla fine! Spero di non averti annoiata. Se hai commenti e suggerimenti per migliorare, puoi scriverli qua. Ti leggo!
E se ti è piaciuta, condividi Matilda con chi vuoi!
Ci vediamo tra un mese e buone letture!
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