Ciao,
come stai? Cosa stai leggendo? Ma soprattutto: stai leggendo? Io non troppo.
Questo è il mese in cui ho ricominciato a andare in giro, dopo un po’ di tempo in cui ho avuto proprio il bisogno di stare a casa e di sentirmi al sicuro nel mio rifugio. E com’è andata? Milano, Gombito, Genova: tutto bene. Staccarsi e allontanarsi serve proprio, ti fa vedere le cose - relazioni, persone, situazioni - da un altro punto di vista e aiuta a mettere a fuoco quello che viviamo.
Questo andare lontano e guardare da lontano mi ha lasciato con tanta stanchezza addosso. La sento proprio tutta. Per settimane, pure per vedermi con le amiche dovevo guardare prima l’agenda, ho regalato pacchi a destra e a manca e mi sono davvero sentita sopraffatta dalla stanchezza, dalle cose da fare, dallo stress, dai fastidi. E poi, per fortuna, sono arrivati i giorni di vacanza.
Non ho avuto tempo per leggere, non ho avuto la serenità per leggere. E cosa si fa quando si ha una newsletter che parla di libri quando i libri non si riesce a leggerli?
E più in generale, se si riconosce l’insostenibilità di una situazione (o meglio, di due o tre situazioni), come si fa a cambiare? Dopo un brutto inizio, sapevo che marzo sarebbe stato un mese terribile, poi lo è stato pure aprile e so già che lo sarà anche maggio. Vorrei solo avere un pulsante
da poter schiacciare. E intanto mi chiedo ogni giorno come si faccia a accontentarsi e a vivere con i fastidi addosso. A sentirsi addosso un carico che non si vorrebbe avere. Non sono sola, nel mondo c’è un’epidemia di stanchezza per cui ne soffrono una persona su cinque. Proviamo a contarci?
Questa è quindi l’ennesima puntata del 2024 che riempio un po’ a caso. E mi sento in colpa a farlo, ma la verità è che non ho un’alternativa - per ora. Ti parlo solo di un libro che mi aspettava da un po’ e mi ha fatto piacere leggere perché parla del fermarsi, dell’imparare a ascoltare e di trovare un po’ di serenità. Sta arrivando l’estate, tornerò a leggere tanto.
Il titolo è una citazione di una canzone che sto canticchiando spesso. La trovi in fondo.
di Pauline Oliveros [from Us]
Timeo 2023, traduzione dall’inglese di Diana Lola Posani
comprato da Verso a Milano, iniziato su un treno Milano-Pizzighettone Ponte D’Adda, finito a Gombito
in copertina: illustrazione di Andrea de Franco [4 ⭐]
👂🏻 «Sentire è il processo fisico che permette la percezione. Ascoltare è prestare attenzione sia sul piano acustico che su quello psicologico a ciò che viene percepito» 👂🏻
Ci hai mai fatto caso alla differenza tra sentire e ascoltare? Il dizionario De Mauro dice che sentire significa udire e ascoltare udire con attenzione. Pauline va ancora oltre, unendo il piano psicologico. «Ci sono moltissimi modi di ascoltare, tutti da scoprire e esplorare», ci invita così a entrare nel suo mondo.
Prova ora a ascoltare i suoni intorno a te.
Se ascolto quello che c’è intorno a me, sento la ventola del computer, il ticchettio dell’orologio (e quello dei tasti mentre scrivo), lo sfregare della felpa sulla scrivania, un vicino che parla al telefono, una macchina che passa in strada, qualcuno che parla in strada. Ora prova a concentrarti solo su uno di questi suoni e a coglierne la traiettoria e l’intensità.
Ecco, il deep listening, l’ascolto profondo, di Pauline consiste proprio nell’«imparare a espandere la percezione uditiva fino a includere l’intero continuum spazio-temporale del suono, abbracciandone il più possibile la vastità e la complessità». Si tratta di esercitarci sulla nostra attenzione attraverso la consapevolezza dei suoni e, quindi, anche dei silenzi. Una specie di pratica mindfulness, per la felicità della mia psicoterapeuta :D
Per farlo, Pauline si mette a studiare tai chi, karate, yoga e tante diverse discipline. Anche se in realtà, inizia la sua carriera come compositrice. Uno dei suoi primi lavori è Bye Bye Butterfly: due oscillatori, due amplificatori di linea in cascata, un giradischi e due registratori a nastro in configurazione delay e Pauline che compone in tempo reale. Non a caso, è stato giudicato come il miglior album del decennio 1960.
L’ho conosciuta proprio per essere stata una delle pioniere della musica elettronica e la sua vita e la sua musica (così come quella di altre grandi donne che hanno fatto questa storia) è raccontata nel documentario Sisters with Transistors. Grazie a Jazza, era stato proiettato qualche anno fa in Casa delle Culture e per colpa di Jazza, mi era toccato studiare per introdurlo insieme a lui. Se hai modo e ti interessa la musica elettronica o la storia delle donne e delle tecnologie, prova a cercarlo!
«Quando fate caso al vostro respiro?», ci chiede Pauline a un certo punto. Mi sono ricordata di questa frase la scorsa settimana, quando Michela, che con le sue mani lavora meravigliosamente sulle meridiane dei flussi di energia del mio corpo, mi ha consigliato di riprendere a suonare, perché respirare con il diaframma mi farebbe solo che bene. Respirare con il diaframma è qualcosa che sapevo fare quando suonavo uno strumento a fiato. Sarà come andare in bicicletta, no? Perché io il mio respiro lo sento solo quando accelera così tanto che va fuori il mio controllo.
Nel libro ci sono alcuni testi di Pauline sull’ascolto e vengono poi descritti una serie di esercizi di deep listening. Alcuni esercizi di questa forma di ascolto consapevole li puoi eseguire anche da sola, trovi tutte le indicazioni e alcuni sono proprio semplici. Ma i testi più belli e che mi hanno fatto davvero desiderare di partecipare, sono quelli che parlano dei ritiri di deep listening, dei momenti collettivi in cui esercitarsi a praticare l’ascolto per 24 ore. Ci pensi che fatica? Ho trovato alcuni video su YT, è già bello guardare. E poi, per «ricordarsi di ricordare», bisogna annotare l’ascolto e le sensazioni su un quaderno dedicato (che cosa meravigliosa, un quaderno dell’ascolto!).
In fondo al volume, sono riportati alcuni commenti da questi quaderni. Monique Buzzarté nel 1995 ha scritto - e chissà perché l’ho sottolineata con ben tre righe:
✨ Essere sentiti è fonte di grande energia, ed essere sentiti vuol dire essenzialmente essere ascoltati, in tutte le sfumature - udibili e non udibili - che la comunicazione umana può assumere ✨
La traduttrice del volume è Diana Lola Posani, studiosa della voce, sound artist, performer, curatrice. Approccia il suono e l’ascolto da un punto di vista di genere e qua a Matilda non possiamo che essere incuriosite per questo. Ho trovato questo suo podcast (più o meno a riguardo) che mi ascolterò.
E ora:
🎶 «Chiudo gli occhi, apro le orecchie» 🎶
Il mugnaio urlante mi ha fatto ridere. Forse ci diamo alla letteratura finlandese? Ho finito anche Coventry - da leggere almeno per il saggio sulla maleducazione - e Missitalia, su questo torniamo.
Ultimamente abbiamo un po’ di problemi a stabilire che ora è, sia sulla luna ma anche sia sulla terra. Forse basterebbe usare gli orologi di The Pudding per risolvere la questione? :D Foto di persone che guardano l’eclisse: simpatiche!
Non servivano ricerche o articoli, ma fare lavoretti con le mani fa bene al cervello. Infatti Daniel ha preso in carico l’organizzazione di un workshop in cui insegno a cucire quaderni (il solito: se sei di Trieste, se ti interessa, scrivimi eccecc).
Ho visto alcuni film molto belli: Scoop, How to have sex ma soprattutto Anatomia di una caduta. Ho purtroppo perso Priscilla al cinema.
Feste, lavori di casa, feste, lavori di casa, feste, lavori di casa.
Via Andegari 6 (devo aggiungere altro? no).
Ho fatto una cosa che può sembrare molto pazzerella al 99% delle persone ma a me pareva che il femminismo vada messo in pratica (vorrei vivere in un mondo senza uomini? sì).
Mi avete condiviso in molte la notizia dell’Università di Trento e del suo regolamento al femminile: grazie, soprattutto per chi cercava solo la polemica. Fate semmai come Francesco e contattatemi per questioni pratiche: qual è il femminile di pubblico ministero?
Ti ricordo che se vuoi bene ai libri e hai a cuore l’industria editoriale, non ordinare i libri su Amazon. Ci sono le biblioteche, le librerie (meglio se non di catena), gli scaffali delle librerie delle amiche e ci sono servizi come Bookdealer che riunisce tante librerie indipendenti. Prendiamoci cura dell’industria editoriale.
Se hai commenti e suggerimenti, scrivimi pure. Ti leggo!
E se ti è piaciuta, condividi Matilda con chi vuoi!
Ci vediamo tra un mese e buone letture! 📚💌💘
Agnese , non farti venire dubbi e insicurezze sul saper parlare di libri; lo fai sempre con estrema bellezza, semplicità e profondità insieme. Mi hai fatto venire una gran voglia di leggere il libro di Oliveros. Aggiungo che nella pratica di mindfulness chiamata completa una delle tre parti è dedicata proprio ai suoni: li si ascolta nella loro totalità, si cerca di lasciarli solo suoni senza associarli all’origine, ecco e poi se ne sceglie uno da seguire nella sua intensità. Quindi direi che è proprio mindfulness.
Bellissima puntata, mi ci sono rivisto molto in alcune cose che scrivi. Mi sono sentito meno solo. Grazie :)